Punto d'oro in chiave salvezza per il Cagliari, che esce dalla casa della capolista Inter con un 2-2 prezioso in tasca. Risultato che, ovviamente, soddisfa Claudio Ranieri, che si accomoda nella sala conferenze di San Siro per analizzare la partita attraverso le domande dei cronisti presenti: 

Il titolo della serata può essere 'il delitto quasi perfetto'? Ci spiega le sue scelte iniziali?
"Avevo diverse problematiche: Oristanio aveva la febbre e una tonsillite, Gaetano pure non stava bene perché aveva un grosso raffreddore. Contro una macchina come l'Inter dovevo mettere una squadra di corsa, qualità e voglia di lottare. Mina si allena col contagocce perché ha sempre qualche piccolo problema, e avevo Dossena diffidato. Avevo paura di perderli entrambi con la Juve, quindi ho lasciato fuori Dossena. Ho schierato Jankto, ma ho visto che da quel fianco non riuscivamo a proteggere e ho messo un play per dividere il campo in tre anziché in due". 

Si aspettava un altro Cagliari nel girone ritorno? Pensa al futuro?
"Io penso alla Juve, innanzitutto. Non dobbiamo pensare che la nave sia in porto, anche se stiamo facendo bene. Ero fiducioso nei miei giocatori, mi sono dimesso per farli reagire. Mi dava l'impressione che, a un certi punto, pensassero 'c'è il mister, tanto non retrocediamo'. Sono contento della prova dei ragazzi, contro una squadra che sta vincendo il campionato. Non era semplice dopo la bella prova con l'Atalanta, non avevo paura che la testa andasse da un'altra parte. Abbiamo preso altro punticino, ora la mente deve andare subito alla Juve".

La scelta di cambiare a livello tattico.
"Non abbiamo fatto uomo su uomo, non c'è mai un uomo fisso nell'Inter. Giocano in maniera meravigliosa, siamo stati bravi a portarli a destra e a sinistra e poi a chiuderli su un lato. Ho messo due velocisti in difesa per coprire i terzini, mi sembra che la squadra sia stata ben bilanciata. Non avevamo equilibrio in mezzo nei primi 20', per questo ho tolto Jankto". 

Quante vale questo punto a livello di certezze?
"Sono contentissimo perché durante gli allenamenti io mischio sempre le carte, ognuno sa quello che deve fare. Poi loro sanno giocare a 4 o 5 in difesa". 

Cosa sta dando a Viola?
"E' lui che si trova bene con i compagni, ha grossa esperienza e grossa intelligenza tattica e fuori dal campo. Non fa facce strane quando lo metto in panchina, rispetta l'allenatore". 

Tutti sono utili.
"Non dico bugie quando dico che mi mettono in difficoltà in allenamento. Io decido la sera prima la formazione. Io mi fido di tutto e ho bisogno di tutti". 

Sezione: L'avversario / Data: Dom 14 aprile 2024 alle 23:24 / Fonte: dall'inviato a San Siro
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print