A pochi giorni dal via del campionato di Serie B femminile, FcInterNews.it ha ascoltato in esclusiva il direttore tecnico della compagine nerazzurra, Antonio Brustia, che svela ai nostri microfoni le sue aspettative per il nuovo torneo e offre anche il suo punto di vista sulla crescita del calcio femminile in Italia. 

Brustia, il lavoro di direttore tecnico dell’Inter Femminile la coinvolge in modo diretto visto che nella rosa dell’Inter Femminile c’è anche sua figlia Martina. A questo proposito, volevo chiedere quali sono le aspettative sue verso sua figlia e quelle di Martina verso questo campionato.
"Per quel che riguarda Martina, l’importante per me è che continui a divertirsi come sta facendo. L’ambiente è molto buono, sereno, e lei si sta divertendo togliendosi anche parecchie soddisfazioni. Sta crescendo bene, per me ha margini di miglioramento notevoli. A me piacerebbe vederla in Serie A, perché mai mi sarei aspettato che potesse arrivare a questi livelli allenandola anche da piccolina. Il mio obiettivo sarebbe di vederla nella massima serie. Martina, come tutte le altre ragazze, crede fortemente nella Serie A. Abbiamo allestito una squadra estremamente competitiva, loro si stanno impegnando tantissimo e hanno capito quelle che sono le prerogative e gli obiettivi della società. Non sarà sicuramente facile ma sono tutte orientate verso quel traguardo".

Il direttore sportivo Gianni D’Ingeo ha individuato nel ritorno in Serie A l’obiettivo della stagione. Naturalmente condividerà questa visione.
"Certo, assolutamente sì. Non abbiamo altri obiettivi né altre condizioni, la condizione necessaria è centrare la promozione. Questo è quello che si aspettano tutti, e anche l’Inter ci crede. Ritengo ci siano tutte le prerogative e le possibilità di farlo, perché la squadra è stata notevolmente allestita per centrare questo traguardo".

Anche l’Inter sta sempre più mostrando la propria vicinanza verso la propria emanazione femminile, a breve ci sarà l’affiliazione ufficiale alla società. Come vive questo fatto?
"Per me è una grande cosa. Quest’anno, quando abbiamo fatto la presentazione, siamo stati accolti dall’Inter a Interello con Javier Zanetti e Roberto Samaden ed è stata una grande cosa per noi. Ci hanno dimostrato tutto quello che è il loro interesse nei nostri confronti, ci hanno spiegato che a breve dovremo entrare a far parte del loro discorso anche se fondamentalmente possiamo dire di esserci già. Hanno curato loro tutta la parte dei materiali, ci danno un grande sostegno. Zanetti, poi, è spesso presente agli allenamenti e alle partite, ci è molto vicino e ci fa sentire questa vicinanza con F.C. Inter; per noi questo è un motivo di grande orgoglio ma anche di grande rispetto. Ci sono onori e oneri nelle cose, sappiamo di essere tutti sotto la lente d’ingrandimento.  Vediamo di portare avanti questo discorso con la massima serietà e concentrazione”.

Sente che ora, con le novità degli ultimi anni spinte dalla Figc, il calcio femminile in Italia stia facendo dei passi avanti nella considerazione generale? E c’è l’auspicio che possa aumentare ulteriormente?
"Sì, diciamo che negli ultimi due anni ho notato un incremento di interesse verso il movimento. E sì, penso che possa anche crescere visto l’andamento a livello di interesse nell’ultimo periodo che è aumentato grazie a movimenti come quelli che ha fatto la Juventus che ha contribuito molto. Quando si muove la Juve, così come si sono già mosse bene Fiorentina, Empoli e Sassuolo e come si muoveranno bene Inter e Milan, questo è un contributo notevole per l’interesse di tutto il movimento. Ma tanti piccoli segnali ci fanno capire che l’interesse dei media e degli sportivi tutti si sta avvicinando un po’ verso questo movimento che fino a qualche anno fa era veramente poco considerato”. 

Quali sono le differenze nello svolgimento del suo ruolo tra una squadra di calcio maschile e una femminile?
"Grandi differenze direi di no, anche perché, dico la verità, io svolgo il ruolo di direttore tecnico ma mi avvicino molto agli allenatori; collaboro molto con loro sul campo e in panchina la domenica. Sostanziali differenze penso non ce ne siano, così come nell’ambito societario. Io ho allenato gli uomini a livello dilettantistico per tanti anni ma non ho rivelato grandissime differenze a livello di ruoli societari"..  
 

Sezione: Inter Femminile / Data: Sab 16 settembre 2017 alle 19:50
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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