"La verità è che non ho facilitato il compito ai miei giocatori, è colpa mia". Luciano Spalletti, dopo il ko in amichevole contro il Sion, si assume la responsabilità dello 0-2 e rimanda ai carichi di lavoro la spiegazione di un'Inter imballata e poco lucida. "Stiamo faticando molto in ritiro, anche ieri (martedì, ndr) la seduta è stata molto pesante - ha spiegato dopo la sconfitta di ieri alla Gazzetta dello Sport -. Perdere non fa mai piacere, ma è un lavoro che va fatto, anche correndo il rischio di partite del genere. La sofferenza in campo è stata tanta. Il pallone viaggiava lento, il terreno di gioco e la densità dell’erba non consentivano uno scorrimento rapido. Ci dispiace per i tifosi, avremmo dovuto offrire uno spettacolo differente".

NAINGGOLAN KO - "Radja è Radja, la sua è una qualità visibile, il suo è un marchio riconoscibile. Però poi le cose vanno fatte in maniera migliore anche quando in campo non c’è lui. Ha chiesto subito il cambio, il problema è la conseguenza del lavoro svolto ad Appiano".

DALBERT A DESTRA - "È un esperimento da ripetere, lui a a destra è un qualcosa su cui si può lavorare. Voglio dargli continuità, con lo Zenit lo riproporrò, può giocare su entrambe le fasce e lui deve crederci. Certo, in partite come queste sono più le cose negative da tirar fuori che quelle positive. Ma così impara a cavarsela".

ICARDI IN RITARDO - "È indietro rispetto ai compagni, va solo fatto giocare per prendere minuti".

LA DIFESA A TRE - "Avevo detto che avrei fatto la difesa a tre, ma poi per come giocava il Sion mi è sembrato giusto continuare sul 4-2-3-1. Prima dello Zenit cominceremo a lavorare sull’altro modulo". 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 19 luglio 2018 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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