Protagonista della puntata di 'MySkills' in onda su DAZN, Raoul Bellanova ha risposto alle domande di Dario Marcolin, ricordando anche la sua parentesi all'Inter: "Se mi sono sentito più forte dopo l'anno a Milano? Certo, diciamo che non capita tutti i giorni di giocare in Champions League, comunque ho fatto tre presenze con Barcellona, Bayern Monaco e Manchester City - le parole dell'esterno del Torino -. Vuoi o non vuoi, anche se non giochi queste partite  e le vivi dalla panchina, ti aiutano. Anche solo allenarsi con certi campioni, ti fa veramente capire quali sono le cose importanti e su cosa devi lavorare per diventare un grande campione. Poi penso che l’aspetto mentale di un calciatore sia l’aspetto più importante ancora più dell’aspetto tecnico. La prima cosa su cui deve lavorare un giocatore, su cui io ho lavorato veramente tanto, soprattutto quest’anno, è l’aspetto mentale".

Bellanova, in seguito, racconta le difficoltà incontrate nell'esordio in nerazzurro, a San Siro: "Il momento più brutto vissuto dopo l'Empoli mi è servito tantissimo per migliorare mentalmente. Non è facile uscire da una situazione del genere, rientrare a San Siro e giocare davanti a tifosi pretenziosi. E' normale che sia così, l'Inter è un club che ambisce a grandi palcoscenici. Anche lì, comunque, sia il mister che i compagni si sono messi a disposizione, mi hanno fatto sentire subito a mio agio. Infatti penso che dopo quella partita mi sia scattato qualcosa in testa. Avrebbe potuto distruggermi quella partita, invece è uscita una nuova consapevolezza in me stesso. Poi la mia stagione è stata un salire, devo ringraziare Inzaghi perché non è da tutti mettere un ragazzo giovane in una finale di Champions League. E' stato l'ultimo step prima di fare la scelta giusta di separarci, è andata bene sia a me che all'Inter. Io volevo più minutaggio, volevo dimostrare il mio valore, loro quest'anno stanno andando alla grande" 

L'ex Milan e Bordeaux, infine, ha raccontato come interpreta il ruolo di quinto: "Con il passare negli anni ho iniziato a preferire il gioco nello stretto con l’uomo che viene addosso, te la sposta all’ultimo. Poi ovviamente le mie qualità sono a campo aperto, nello spazio, quando mi lanciano in corsa. Anche nello stretto però mi ci trovo bene a giocare. Da piccolo, dato che sono interista, guardavo sempre a Maicon. Non siamo molto uguali. Con il passare degli anni ho iniziato a prendere spunto da Walker del City. Mi ci rivedo in qualità fisiche e tecniche”.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 11 aprile 2024 alle 16:55
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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