Dopo il positivo pareggio interno contro il Napoli, l'Inter cerca una vittoria, un segnale forte in chiave Champions League. Per superare la Sampdoria di Giampaolo, in una trasferta tutt'altro che semplice, Spalletti ripropone gli stessi 11 visti settimana scorsa, confermatissima la cerniera di centrocampo Brozovic-Gagliardini. Nei padroni di casa, Barreto prende il posto dello squalificato Linetty, Ramirez dietro Zapata-Quagliarella.
PRIMO TEMPO
Stessa formazione, stesso atteggiamento incoraggiante del match contro il Napoli, ma soprattutto un Inter padrone del campo fin dai primi istanti di gioco. Se contro i partenopei a farla da padrone era stata l'attenzione, contro i blucerchiati "sorprende" la capacità di costruire gioco. Gagliardini e Brozovic dominano a centrocampo, con l'italiano molto bravo a verticalizzare con velocità e continuità. Per far fronte a un'inferiorità numerica in mezzo al campo, la squadra di Spalletti - in fase difensiva - si schiera con un 4-4-2 molto compatto e i padroni di casa faticano a trovare le consuete linee di passaggio (sono pochissimi, infatti, i palloni toccati e giocati da Torreira). In questo senso, un ruolo fondamentale lo gioca Rafinha, bravo a tenere d'occhio il play blucerchiato e ad uscire sul primo portatore di palla. In fase offensiva, invece, i nerazzurri sfruttano l'ampiezza, le coppie di esterni trovano molti spazi e mandano in difficoltà Murru e Berezinski, lasciati spesso da soli. Cancelo disputa un primo tempo di altissimo livello, alternando giocate di qualità dentro al campo a discese in sovrapposizione su Candreva. Proprio da un cross del terzino portoghese il dominio della squadra di Spalletti si traduce in un pomeriggio di gol e spettacolo: Perisic segna e la squadra, con il croato in testa, trova ulteriore fiducia e, soprattutto, una fluidità di manovra "quasi" mai vista. Brozovic e Gagliardini non danno respiro alle mezzali blucerchiate, Rafinha continua nella crescita personale, decisiva per una crescita di squadra. Il brasiliano - oltre a guadagnarsi il rigore del 2-0 - si abbassa e accarezza numerosissimi palloni, trasformando il terreno del Marassi in praterie dentro le quali potersi inserire e fare male alla porta difesa da Viviano. Icardi si trova a meraviglia con palloni giocabili all'interno dell'area di rigore e, oltre al tiro dal dischetto, un minuto dopo realizza la doppietta personale, chiudendo la gara alla mezzora di gioco. L'Inter abbassa per qualche minuto la concentrazione, con la generosità e fisicità di Zapata a dare fastidio alle retroguardia nerazzurra. Ma l'unica vera arma di reazione per i padroni di casa viene presto neutralizzata con il terzo gol di Icardi, valido per lo 0-4 con le quali le due squadre vanno all'intervallo.
SECONDO TEMPO
Entra Caprari per uno spento Ramirez, ma la sostanza non cambia: lcardi continua a fare la cosa che gli riesce meglio, segnare, e l'Inter si porta sul punteggio, poi definitivo, di 5 a 0. Dal punto di vista tattico, la ripresa ha ben poco da dire, l'Inter continua a macinare gioco e a divertirsi, riprovando e ritrovando sensazioni e giocate che da troppo tempo non si vedevano tra i giocatori quest'oggi in maglia bianca. Regini sostituisce un frastornato e affaticato Barreto, a fine primo tempo scalato in posizione di terzino destro (con Verre inserito al posto di un disastroso Bereszynski). Praet e Zapata sono gli ultimi ad arrendersi, il belga prova a regalare giocate di qualità, mentre il colombiano continua nella lotta "impari" contro la rocciosa e pulita retroguardia nerazzurra. Difficile, però, far male agli ospiti che aumentano - con grande qualità - il possesso palla, senza comunque rinunciare a proporsi con pericolosità in avanti. Un'instancabile Cancelo, la voglia del subentrato Eder, la ricerca del primo gol di Candreva rappresentano gli ingredienti principali della seconda frazione di gioco, senza dimenticare la vivacità e la consapevolezza di forza del duo di centrocampo Brozovic-Gagliardini, entrambi con il chilometraggio in continuo aumento. Il croato, con l'ingresso di Vecino per Candreva, si sposta sulla sinistra, rendendosi protagonista di qualche scambio interessante con il connazionale Perisic. Ad aumentare, quest'oggi, è stato anche il minutaggio di Rafinha: per il brasiliano, davvero pochi palloni lasciati agli avversari e soltanto 10' "concessi" a Borja Valero. L'Inter vince, stravince, domina e, soprattutto, ritrova il piacere di giocare e la capacità di fare gol. Una prestazione in continuità con il pareggio di Napoli, una fiducia ritrovata e trasformata in qualità, quella qualità che Spalletti tanto reclamava. La centralità del gioco blucerchiato, come nella gara di andata, ha favorito l'ampiezza del gioco nerazzurro, ma la prestazione odierna ha messo, e rimesso, in luce individualità preziose, atteggiamento propositivo, intensità e condizione atletica che ne fanno la miglior gara stagionale, con la quantità che si trasforma in qualità e viceversa. Vincere in trasferta e - in particolare - in casa della Samp, seppur non nel proprio miglior momento di forma, rende il tutto ancora più ottimistico in proiezione futura. Dal 5-0 casalingo contro il Chievo, dalla tripletta di un Perisic poi sparito (nell'apice della stagione dell'Inter), allo 0-5 di quest'oggi, al ritorno al gol proprio dell'esterno croato e di un Icardi in versione poker, nella speranza che questa volta sia soltanto un punto di partenza e non un punto di arrivo. In mezzo tanti, troppi mesi pieni di difficoltà, davanti mesi che possono regalare grandi sorrisi... quelli ritrovati in pieno nel match di oggi... con un centrocampo "nuovo" e un Cancelo e Rafinha in più, simboli della qualità finalmente trovata.
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Autore: Christopher Nasso / Twitter: @ChrisNasso91
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