Dieci giorni fa diventava il personaggio del giorno quando sfoderò una splendida cinquina alla prima del campionato Primavera contro il Lanciano. George Puscas, attaccante romeno della cantera interista, è balzato agli onori della cronaca per questa impresa sportiva alla prima di campionato di categoria, ma è da lontano che parte la sua storia. Il giovane giocatore racconta il suo sogno così ai microfoni della Gazzetta: "Aspettavo un momento così sin da bambino. Il futuro? Sogno di riuscire a giocare nella prima squadra dell’Inter. Sono convinto che gli osservatori seguono anche il mio lavoro. Saprò attendere con pazienza... Mi preparo ogni giorno per questo. Il motto di mio padre è: devi credere sempre in te stesso. Non devi avere paura, di niente. Così puoi diventare un campione".

L'Inter era nel suo destino, ma prima venne l'Inghilterra, per cui il giovane Puscas parte per sostenere un provino con l’Arsenal. Lì trova poco spazio e allora riparte, con la Francia come destinazione. Piace subito al Lione, ma poi ecco l'Inter, appunto. "Perché ho scelto Milano? Mi ha convinto il mio procuratore, Chiodi. È diventato per me un secondo padre. Non faccio niente senza parlare con lui. Prima della partita con la Virtus Lanciano mi ha chiamato dicendo che avrei segnato 5 gol e sarei andato tranquillo in nazionale. Una premonizione. Do il massimo, non solo in partita, anche in allenamento. Spero sempre che il mio lavoro possa portare a un risultato".   

La sua carriera da attaccante inizia tardi e ha la sua genesi quando va in prova ai rumeni del Liberty Salonta, all'eta di 11 anni: "Mi piaceva segnare, sin da subito, sin dal primo allenamento. Sempre".

Ora sogna in grande. "I rapporti con i compagni di squadra sono buoni, così come con i dirigenti del club. All’Inter sto bene, sono contento di aver trovato persone così. Spero al più presto di fare un ulteriore passo e convincere tutti, specialmente mister Mazzarri". 

Sui suoi punti di forza per convincere Mazzarri a portarlo in Prima squadra. "Lo dico con convinzione: le mie qualità principali: ambizione, orgoglio e determinazione. Con queste tre caratteristiche si diventa un campione".  

Su Zanetti, suo amore calcistico: "Il vostro campionato mi è sempre piaciuto, ho sempre seguito le partite della Serie A. E spero di giocarci prestissimo. Zanetti è uno dei simboli che mi ha fatto guardare con piacere al vostro calcio, uno dei giocatori più forti del mondo, di tutti i tempi". 

Sull'ammirazione per il Trenza: "C’è anche Rodrigo Palacio, un attaccante utilissimo, che aiuta moltissimo la squadra. Un uomo che si fa voler bene, che in passato ha ricevuto all’allenamento tutti i noi della Primavera e ci ha accolti con quel sorriso che ti dà la voglia di sperare. Ecco, io vorrei essere il prossimo Palacio dell’Inter".

Sull'importanza di Chivu in Romania per avere promosso il marchio Inter: "Quella nerazzurra in Romania è una delle squadre italiane più amate. In questo, molto del merito va a Cristian Chivu, un giocatore rispettatissimo per tutto quello che ha fatto qui in Italia. Per me la strada è un po’ più agevole, con uno come Chivu che mi ha preceduto in questo club".

Sulla pressione dei tifosi in Italia: "È tutto. Qui tutti parlano di calcio e sono informatissimi. A tutte le età si vive di pallone. I tifosi sono appassionati e molto esigenti. Però è bene non perdere, perché altrimenti".

Sul tempo libero: "Esco con i miei amici, ma niente alcolici. Giochiamo a tennistavolo e agli altri giochi tipici dei ragazzi della nostra età". 

Sezione: Giovanili / Data: Mer 10 settembre 2014 alle 09:59 / Fonte: gazzetta milano
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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