Ospite di Let me Introduce di questa settimana su InterTv è il difensore Under 17 Lorenzo Colombini. "Sono un terzino che ama spingere, so anche difendere, è molto stancante ma la fatica di fare su e giu' non mi spaventa. Mi ispiro ad Alex Sandro, bravo tatticamente, bravo a difendere, ha una buona corsa. Zanetti ha indossato questa maglia, è stato il capitano ed è chiaramente un esempio per me. Ho sempre giocato in squadre affiliate all'Inter, sei anni fa mi chiamarono all'Inter e accettai subito. Giocando in squadre affiliate è stato piu' facile farmi notare dagli osservatori. Andando allo stadio e guardando i miei idoli con questa maglia sognavo un giorno di indossarla anche io. 

Nei primi sei mesi giocavo esterno alto, a gennaio mancavano terzini e feci un'amichevole in quel ruolo, da lì ho cominciato a trovarmi bene e mi ha dato tante soddisfazioni. Giocare terzino richiede tanta resistenza, sapersi applicare nelle due fasi, impostare il gioco e avere idea di cosa dover fare. La prima difficoltà è stata imparare a difendere perché da esterno lo facevo poco. Lavoriamo molto sui colpi di testa, marcature a uomo, uno contro uno, calci d'angolo, tanti esercizi specifici. La difesa è composta da quattro giocatori quindi lavoriamo molto sull'intesa, i movimenti perché se sbaglia uno prendi gol. L'uno contro uno secondo me è il lavoro piu' delicato che richiede maggiore attenzione. Il mister mi suggerisce di usare molto il fisico, la forza, allargare le braccia nello stacco aereo per migliorare.

Ovviamente essendo un mancino uso poco il destro, devo cercare di allenare anche l'altro piede. Il mio punto forte è la corsa. I punti deboli sono la forza fisica e la massa muscolare. Faccio di tutto per ascoltare i consigli dei mister e migliorare sul campo. Abito a Milano vicino allo stadio, ci vado spesso e un giorno sogno di giocarci. Siamo cinque in famiglia, ho una sorella piu' piccola e una piu' grande con cui vado molto d'accordo. La mia famiglia ha sempre cercato di farmi fare sport, mio padre mi ha spinto molto sul calcio vedendo che mi piaceva. Con l'Inter ho un rapporto bellissimo, mio padre mi portava a vederla da piccolo e appena ha chiamato ho detto di 'sì' perché era il mio sogno giocare con questa maglia.

Nel tempo libero cerco di svagarmi, di staccarmi dal calcio e dalla scuola. Rispetto ai miei compagni che stanno in convitto o in albergo è molto piu' facile. Da casa mia si sente il boato del Meazza, sogno un giorno di essere io il motivo di quell'urlo".

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Sezione: Giovanili / Data: Mar 20 marzo 2018 alle 19:52
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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