A 37 anni suonati non ha ancora intenzione di smettere: David Pizarro, che vanta nel curriculum anche una breve esperienza nella prima Inter di Roberto Mancini, ha parlato soprattutto della Roma nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport:

Come ha ritrovato la Roma?
"C’è armonia. Apparentemente avrebbe tutto per vincere. Spalletti poi è il numero uno per fare gruppo. L’ho trovato cambiato nella comunicazione: prima andava a testa bassa, ora la gestisce meglio. Il suo gioco, poi, è sempre bello".

Ma dice che gli manca un Pizarro: Paredes può farcela?
"È un ragazzo che potrà essere importante, però per come vogliono fare partire il gioco da dietro, la Roma ha bisogno di un giocatore: Verratti".

Con un investimento così Spalletti rimarrebbe in giallorosso?
"È una situazione complicata. Nel rispondere su un suo addio è stato onesto: lui è un professionista, ma è davvero attaccato alla Roma. Tante volte, quando mi veniva a trovare a Firenze, mi parlava della Roma. Si capiva che ci teneva a provare a vincere lo scudetto coi giallorossi".

Lei ci è andato vicino anche con Ranieri, nel 2010.
"Non me ne parli: morirò con quel dispiacere. In quella partita con la Samp dovevamo fare 4 gol, poi invece alla fine perdemmo (2-1). Negli undici non eravamo inferiori all’Inter del Triplete e giocavamo meglio. Certo, se poi loro segnavano non li raggiungevi mai".

Quali sono le squadre più forti in cui ha giocato?
"Udinese, Roma e Fiorentina. Sono un romantico. A me piace il bel calcio, l’allenatore che dice: “Andiamo a fare gol”. Ma è ovvio che Inter e City erano squadre formidabili, bastava vedere gli allenamenti. Ma sono stato fortunato, ho avuto tecnici bravissimi come Spalletti, Montella, Mancini".

E i giocatori più forti che ha avuto come compagni?
"Figo, Veron, Yaya Touré e Totti".

Sezione: Focus / Data: Sab 14 gennaio 2017 alle 08:43 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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