"Per me parte tutto dall’Inter. Quando mi consegnarono la numero 10, partii subito in quarta. Non mi pesava nulla, né la maglia né lo stadio. I tifosi mi hanno adottato subito". Così Evaristo Beccalossi, ricordando sulle frequenze di Radio Radio i suoi anni a Milano, dove è diventato un beniamino dei tifosi nerazzurri. 

"Non ero uno facile da gestire, devo ringraziare i miei compagni che mi hanno sempre sostenuto anche con la loro corsa per mettermi in condizione di esprimermi al meglio", ha aggiunto Becca. Prima di raccontare un aneddoto legato ai grandi fantasisti che sono passati in Serie A: "Non somigliavo a Zico, io parto dalla generazione dei Sivori e dei Rivera, al primo derby io che venivo dal paesino sono andato da lui e gli ho chiesto se potevo toccarlo - il suo ricordo -. Avevo un grande legame con d’Amico, avevo degli amici a Sezze e ci siamo rivisti spesso. Una volta prima di una partita con la Lazio con Vincenzo ci siamo detti: vediamo chi fa più tunnel oggi. Io e lui davamo priorità alla fantasia. Ha sempre avuto tutta la mia stima”.

ACQUISTA QUI I PRODOTTI UFFICIALI INTER!

Sezione: Focus / Data: Lun 15 aprile 2024 alle 19:27
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print