Innanzitutto, auspico che ognuno di voi abbia ricevuto il regalo che sperava di trovare sotto l'albero, o quanto meno abbia trascorso un Natale sereno con i propri cari o nel modo più piacevole a prescindere dalla compagnia. A volte è bene staccare la spina per godersi una giornata di meritata pausa da tutto o per dedicare un po' di tempo a sé stessi.

Indipendentemente da ogni desiderio personale, io in questo spazio volevo occuparmi di un interesse che accomuna quasi tutti noi: l'Inter. Bocce ferme in questo momento, ovvio. Giusto che anche dirigenti e giocatori premano il tasto pausa e si liberino delle tossine, anche perché alla ripresa delle danze ci sarà da scattare e la bella rincorsa presa nell'ultimo mese rischia di non essere sufficiente. Utile sì, ma guai a fermarsi.

Torno a parlare del Natale e dello scambio di regali che lo nobilita. Molti tifosi se ne aspettano qualcuno postumo, a gennaio, non dico per la Befana ma siamo lì. Mi riferisco ai rinforzi di cui questa squadra avrebbe bisogno, al netto del taglio al personale già preventivato e sbandierato ai quattro venti. Questo famoso centrocampista che darebbe regolarità alla manovra sarebbe un toccasana, ma dubito che le (elevate) aspettative possano possano essere soddisfatte. Arrivasse un Luiz Gustavo sarebbe manna dal cielo, ma non mi disgusterebbe certo anche un Lucas Leiva, che speravo arrivasse anche un paio di anni fa. Sono entrambi elementi di spessore e, francamente, col freno del FFP per l'ultima sessione di mercato, non mi aspetto di trovare sotto l'albero, se per allora non lo avrò già rimosso, molto di meglio. Di necessità virtù, come si suol dire.

Ma Babbo Natale non ci ha abbandonati, anzi. Solo che non potrà arrivare come al solito di questi tempi, bloccato dalla burocrazia che anche in Lapponia evidentemente ha i suoi tempi. Il nostro Santa Claus viene esattamente dalla Cina, da Nanchino, e invece di guidare una slitta si fa portare in giro per il mondo su aerei privati. Non è magico, ma ha dei poteri (finanziari) che possono realizzare i sogni. E gli interisti, che sono stati particolarmente buoni, meritano dopo anni di pazienza che i loro sogni tornino a realizzarsi. Meritano dei bei regali. E arriveranno, anche se forzatamente in ritardo, ne sono sicuro. Non chiedetemi di esprimere desideri, ce ne sarebbero così tanti che la mia lista rischierebbe di essere troppo lunga e potrei farmi prendere la mano. Mi limito a fidarmi ciecamente del nostro Babbo Natale, so che si farà perdonare per il ritardo con tanti bei doni e, soprattutto, la realizzazione dei sogni di noi tifosi.

Ogni giorno che trascorre la mia convinzione aumenta, al di là dei nomi altisonanti che vengono tirati in ballo dai giornali. Per ora siamo al livello della fantasia, e di questi tempi fantasticare è già un passo avanti. Sarebbe tuttavia gradito che in attesa dell'arrivo tardivo di Santa Claus da Nanchino anche la squadra attuale iniziasse a distribuire regali, come una sorta di antipasto che prepari al Natale nerazzurro. Non penso di chiedere troppo, almeno in questi giorni è un diritto di ognuno avere delle speranze. Buon Santo Stefano a tutti.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 26 dicembre 2016 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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