Potrà piacere o meno, ma Luciano Spalletti non riesce mai a essere banale davanti a taccuini e telecamere. È un qualcosa che fa parte del suo personaggio, non è costruito o artefatto, è naturale al 100%. E purtroppo per lui, a volte questa trasparenza, che lo porta persino a invitare i giornalisti a chiamarlo per avere la sua versione, gli si ritorce contro. Ieri, per esempio, l'uomo di Certaldo ha manifestato una sicurezza oltre la soglia abituale alla vigilia di una trasferta talmente delicata da non poter essere considerata 'agevole'. Se mai ne esistano, in Serie A (vedi Crotone mercoledì scorso). Da domani mancherà Gagliardini? "Saremo pronti comunque, abbiamo molti giocatori che possono indossare quella maglia". E noi che ci preoccupavamo. Non è la classica espressione da mental coach per rassicurare l'ambiente, perché Spalletti richiama alla memoria una situazione simile di qualche mese fa, quando oltre all'ex Atalanta marcò visita anche Vecino, a forte rischio anche domani. In campo scese un terzetto di centrocampo tutta tecnica e poco filtro, accompagnato dalla psicosi generale della mancanza di equilibrio. Finì 5-0 per l'Inter. Proprio contro il Chievo. L'avversario di oggi pomeriggio.

Un caso? Possibile, anche perché di acqua nel frattempo ne è scorsa sotto i ponti e nel frattempo la stessa Squadra nerazzurra ha subito una metamorfosi. Rispetto a un girone fa, quando era banalmente una piacevole sensazione, oggi la vittoria è quasi un obbligo perché le romane hanno confermato di non essere arrendevoli e quel punticino non si recupera da solo. Non c'è dubbio che Spalletti proporrà, nonostante le carenze in mediana, un'Inter all'altezza perché le alternative a disposizione sono affidabili e debitamente motivate.

Un esempio? Marcelo Brozovic. Che oggi sia fondamentale non lo confermano solo le sue prestazioni, quanto la sua assenza a Bergamo. Priva delle sue geometrie, la squadra non è riuscita a costruire praticamente nulla in quella che probabilmente è stata la peggior prestazione collettiva dell'ultimo mese. Oggi il croato ha un'autostima talmente elevata da permettersi anche di pavoneggiarsi offrendo gol a richiesta e lanciando un hashtag diventato rapidamente popolare quasi quanto epic: #vogliamolachampions. Avrà anche un atteggiamento da spaccone e qualcuno storcerà il naso, ma chissenefrega. Se non fossero loro i primi a crederci, potremmo anche andarcene tutti in vacanza.

Chiusura dedicata alla nostra Under 19, che ieri ha vinto 1-0 a Vinovo contro la Juventus. Va bene che siamo in ambito giovanile e l'astio tra le parti sulla carta si sente di meno, ma quanto è piacevole batterli a domicilio in 90 minuti di pura personalità? Bravi ragazzi, avete il permesso di postare nuovamente il 'Ciao gobbi' post Madrid. Sarebbe interessante anche dilungarsi sulla vittoria del Benevento ieri sera al Meazza contro il Milan. Ma so bene che non riuscirei mai a trattare l'argomento come avrebbe fatto l'immenso Peppino Prisco. Perciò taccio e lascio parlare le immagini.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 22 aprile 2018 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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