Interista vero, mai nel posto 'giusto'. Strana l'esperienza di Leonardo Bonucci. Lui che ha scritto la storia recente di un top club come la Juventus e diventato da poche settimane il nuovo centrale del Milan. Il rapporto con Massimiliano Allegri era ormai irrecuperabile, la società ha deciso di salvare il tecnico 'buttando giù dalla torre' il nazionale italiano. Storie tra allenatori e giocatori che non vanno d'accordo. Storie che, come spesso constatato in passato, hanno visto i primi saltare. Ma non in questo caso.

Trattativa semplice, al netto della situazione soprascritta: tutti volevano l''arrivederci e grazie', ecco quindi spiegata l'assoluta facilità di un'operazione importantissima, conclusa solamente in 48 ore. Considerando inoltre che le protagoniste dell'affare erano due potenziali concorrenti in ottica prime posizioni, quasi riduttivo definirle 'rivali'. Ma tant'è. Sta di fatto che a Milanello oggi si 'coccolano' quello che considero, insieme a Sergio Ramos e Gerard Piqué, il miglior difensore del mondo. Un interista vero, mai nel posto 'giusto'.

Ebbene sì, perché - per chi non lo sapesse - LB19 ama da sempre questi colori. I colori che sognava fin da bambino e che ha potuto indossare in pratica solo in Primavera, non diventando mai protagonista anche in Prima Squadra. Ricordo un botta-risposta tra noi risalente al post-match di un Inter-Juventus di qualche anno fa (14 settembre 2013, in panchina Walter Mazzarri da una parte e Antonio Conte, il suo 'maestro', dall'altra: 1-1 il risultato finale).

Passa Leo, provo a strappargli una battuta a microfoni spenti. Ovviamente non pubblicabile (la mia era una domanda scherzosa), ma a distanza di tanto tempo possiamo anche svelare questo curioso retroscena: "Sei diventato proprio forte in questi anni, ma conoscendo la tua fede, beh... vien da pensare con i colori sbagliati". Lui mi guarda, riflette un secondo e risponde ridendo: "C..., è vero!". Siparietto.

Peccato non averlo visto a San Siro con continuità, perché calciatori nel ruolo così completi, tecnici e con questa personalità faccio fatica a individuarne. E di sicuro - nonostante si parli di contesti differenti - avrebbe fatto la differenza nell'Inter di queste stagioni. Non sarà forse d'accordo Andrea Ranocchia, che probabilmente ha pagato proprio la mancanza di certezze in quel di Milano, a differenza di Torino dove, dopo le difficoltà iniziali, c'è stato un susseguirsi di successi. In un progetto vincente partito dopo i fallimenti post-Serie B.

In ogni caso, il passaggio dal bianconero al rossonero rappresenta, senza dubbio, il colpo dell'estate. Un colpo che (forse?) avrebbe potuto concretizzare anche Suning Group, ma il pourparler tra il suo entourage e la dirigenza interista (prima dell'affondo con il Milan) non ha trovato seguito. Motivi? Tanti probabilmente. Spiace, perché stiamo parlando di un top player, nonostante il recupero di Joao Miranda e l'ottimo impatto di Milan Skriniar.

Questo, in pochissime e volutamente non sufficienti parole, quanto successo durante i giorni di ritiro a Riscone. Per un affondo mancato che avrebbe ri-consegnato all'Inter un interista vero, ma mai nel posto 'giusto'.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 23 agosto 2017 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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