"Non era mia intenzione tornare perché quando fai delle cose e le fai bene poi è rischioso". Rileggendo questa breve dichiarazione rilasciata da Roberto Mancini nel salotto televisivo di Fabio Fazio, l'occhio cade sull'ultima parola, quell'aggettivo che sembra riassumere alla perfezione la storia recentissima dell'Inter di Erick Thohir, che poi è anche la stessa del tecnico di Jesi. Entrambi in cerca di riscatto dopo un periodo di pause sceniche fin troppo lunghe per chi è abituato a recitare il ruolo di primo attore, il Mancio e la Beneamata - grazie alla regia neanche troppo occulta di ET - hanno messo sul tavolo reputazione e prestigio tentando un azzardo che col passare delle settimane sembra sempre più un investimento che può pagare i giusti dividendi.
D'altronde, a pensarci bene, è stato proprio il tycoon indonesiano il vero personaggio dell'Inter dei nostri giorni ad assumersi il rischio più grande, quello che lo ha visto rilevare il 70 per cento delle quote del club milanese da Massimo Moratti. Una scelta che, oltre a celare delle incognite finanziarie, presentava soprattutto dei punti interrogativi tecnici, pian piano superati dal numero uno nerazzurro che ha deciso di incendiare definitivamente la rivoluzione l'estate scorsa con una campagna acquisti d'altri tempi. Insomma, il tecnico e il presidente hanno deciso di sincronizzare i loro orologi su quello della Storia nerazzurra e ora viaggiano sulla stessa macchina del tempo nella speranza di un ritorno al futuro vincente. Sì, vincente, perché alla fine conta solo il risultato (Mancio dixit), visto che a maggio si fa la somma dei punti e non la conta del numero di battiti di mani che arrivano dopo una bella azione corale. E allora stasera, nel match che mette di fronte due filosofie antitetiche di gioco, sarà interessante verificare se le lancette che scandiscono la vittoria potranno finalmente ricominciare a correre svelte verso lo scudetto, quell'imprevisto (crediamo piacevole) di cui parlava il presidente nerazzurro non più tardi di 12 giorni fa. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 30 novembre 2015 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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