Tra la Germania di Lukas Podolski, la Svizzera di Xherdan Shaqiri e la Croazia di Marcelo Brozovic, ecco che Antonio Cassano potrebbe portare quel pizzico di Italia nella squadra sempre più Inter-Nazionale che Roberto Mancini sta clamorosamente mutando in questo ultimo periodo. Il talento barese, quel Peter Pan per sempre fresco di risoluzione contrattuale con il Parma, è uno dei nomi accostati con insistenza nelle ultimissime ore in veste di nuovo attaccante a disposizione del coach per i prossimi sei mesi, con opzione per l'annata successiva. Ora sarà tempo di chiacchiere, discussioni e parole, soprattutto tra i tifosi, con due schieramenti che si 'affronteranno' in veste di pro e contro per il Fantantonio 'di ritorno'. Prima di giudicare l'eventuale arrivo dell'ex Roma, Real Madrid e Milan, credo però sia doveroso fare una premessa: analisi indipendente e singola o collegata con il contemporaneo addio di Pablo Daniel Osvaldo? Parto da quest'ultima considerazione.

Da tempo, anzi, da sempre giudico la punta-italo argentina una delle migliori del panorama calcistico italiano, e non solo, e quindi non posso fare altro che 'salutare' a malincuore il suo eventuale approdo alla Juventus. Ormai è superfluo ribadire i concetti già espressi su queste stesse colonne circa i motivi che hanno portato a questa rottura insanabile dopo l'episodio dell' 'Stadium', ma mettendo sulla 'bilancia' i due giocatori credo sia evidente la differenza di valore non a livello assoluto, ma allo stato attuale. Premettendo che i ruoli sono differenti, il miglior Cassano paragonato al miglior Osvaldo è superiore, ma gli anni passano e la carta d'identità parla chiaro: il barese 'viaggia' verso i 33, la rockstar di Buenos Aires, con i suoi 29 anni appena compiuti, è nel pieno della maturità calcistica. Un dato che può bastare per spiegare il deficit di questa entrata-uscita. Come detto, però, le dinamiche che hanno portato a questo scenario esulano dall'aspetto prettamente calcistico e quindi, da parte dell'Inter, non ci sarebbe stato alcun modo di sistemare la situazione. Scelte forti, ovviamente da rispettare e, a seconda dei punti di vista, da condividere. Una grande società può essere spiegata anche in questo modo.

Considerando invece il solo classe '82 di San Nicola, posso dire di far parte del gruppo dei pro. In attesa di conoscere le cifre esatto del suo ingaggio (a Parma stipendio da 2,5 mln € circa, spero che l'Inter non vada oltre i 2), l'arrivo del barese può essere la grande carta in più per mister RM, in campionato come in Europa League, soprattutto. Con il terzo posto che resta obiettivo rebus, l'ex Coppa UEFA potrebbe presto diventare la grande, principale occasione per centrare la Champions League, con un Cassano grande acquisto proprio in questo senso (abile e arruolabile in campo europeo).

Tatticamente parlando, fermo restando che il giocatore non ha mai spiccato per particolari doti fisico-atletiche (ancor di più oggi) può comunque essere considerato dal Mancio una sorta di 'falso nueve' nel nuovo 4-2-3-1, in netto contrasto con le caratteristiche di Mauro Icardi. Mi spiego meglio: l'argentino è prima punta vera, quell''animale' da area da rigore che aspetta la palla giusta per colpire, mentre Cassano - entrando magari nel finale di gara senza aver bisogno di un minutaggio importante per poter 'ingranare' - agirebbe anche al limite dell'area di rigore, cercando la sfera per sferrare l'assist decisivo per l'accorrente Podolski, Palacio, Shaqiri o Kovacic. 

Fantantonio 'di ritorno'? Io dico . Soluzione low cost, a parer mio da non disdegnare perché in un'Inter che spesso fatica a sbloccare la partita il genio del Pibe de Bari potrebbe essere anche decisivo in certi momenti. Ecco perché non mi oppongo al suo arrivo. La musica della rockstar italo-argentina probabilmente sarebbe tutt'altra cosa, ma chissà che con Peter Pan per sempre l'Inter non possa volare sull'isola... Champions League.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 31 gennaio 2015 alle 00:01
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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