L'uomo del destino, quello che tante volte ha tolto le castagne dal fuoco con i suoi gol (24 in questa stagione), alla fine è stato colui che con i suoi errori ha contribuito a questo 0-0 che in fondo non serve a nessuno. Ironia del destino, il bomber capace di trasformare in gol qualsiasi pallone transitato dalle sue parti, da noi stessi soprannominato Re Mida solo poche settimane fa, ha fallito due occasioni da gol incredibili, a tu per tu con Donnarumma, al punto che qualcuno al primo errore aveva pensato a un fuorigioco per provare a giustificare un liscio che non si può spiegare, soprattutto quando parli di Icardi. Cose che capitano purtroppo, dispiace che sia successo due volte alla stessa persona nella stessa partita perché sfruttando almeno una delle due occasioni l'Inter avrebbe potuto portarla a casa, portarsi al terzo posto e avvicinarsi ulteriormente alla Champions. Peccato anche perché l'Inter avrebbe meritato e legittimato la vittoria: ha costruito le azioni migliori, è andata piu' vicina al gol come si diceva (oltre alle occasioni di Icardi c'è stato il gol, sempre di Icardi, annullato per fuorigioco millimetrico; di contro la grande parata di Handanovic su colpo di testa ravvicinato di Bonucci) e non avrebbe rubato nulla portando a casa i tre punti.

E' stata comunque una partita molto tattica, piena di errori in fase di appoggio, con entrambe le squadre che, specie nel primo tempo, hanno denotato una certa paura a scoprirsi, a tentare la giocata piu' difficile, a osare. Piu' guardingo il Milan, che ha badato piu' che altro a non concedere spazi all'Inter e solo successivamente ad attaccare. Leggermente piu' intraprendente l'Inter, anche se spesso i ragazzi di Spalletti preferivano ripartire e cambiare fronte di gioco piuttosto che perdere la palla. Ma nonostante ciò si è assistito a tanti errori nell'ultima giocata, forse anche a causa del terreno bagnato. L'Inter fa un passettino avanti in classifica, si porta a quota 59 a -1 dalla Roma terza e +2 sulla Lazio quinta, ma soprattutto evita il ritorno di fiamma del Milan che con 51 punti resta troppo distante per sperare in un piazzamento Champions.

Cosa resta allora di questo derby, a parte l'amaro in bocca e l'urlo strozzato in gola per ben tre volte? Parafrasando le convinzioni di Spalletti espresse ai microfoni a fine partita, innanzitutto la certezza di aver ritrovato una squadra forte, che ha rischiato poco e ha costruito contro il Milan. Una squadra con delle cose da correggere e degli errori da limare, ma che è ancora in zona Champions e ha tutti i motivi per pensare di poterci restare fino alla fine. Una squadra a cui è mancato soltanto il gol e che ai punti avrebbe meritato qualcosa in piu'. Vogliamo quindi vedere il bicchiere mezzo pieno e l'atteggiamento giusto che si è visto in campo, le giornate storte possono capitare a tutti e se giochi con una sola punta, è chiaro che ti giochi buona parte del potenziale offensivo.

Il calendario ora propone, dopo la trasferta di Torino e la sfida all'Atalanta, partite sulla carta abbordabili prima del big match alla Juve e quello che potrebbe essere uno scontro diretto all'ultima giornata con la Lazio. L'obiettivo è arrivare a quella sfida già con un piede in Champions, l'Inter se lo merita per il cammino fin qui condotto in campionato, per non dilapidare tutto proprio nel rush finale di stagione.
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Sezione: Editoriale / Data: Gio 05 aprile 2018 alle 00:00
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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