L'Inter è fuori anche dall'Europa League. La sconfitta in casa contro il Wolfsburg, dopo quella dell'andata, condanna all'eliminazione la squadra di Mancini che adesso è chiamata ad un mezzo miracolo per poter agganciare il treno che porterebbe all'Europa nella prossima stagione. In questo nuovo appuntamento con “Da Zero a Dieci” andiamo a ripercorrere quella che è stata la gara di ieri e il percorso europeo dei nerazzurri.

ZERO – I tiri nello specchio della porta del Wolfsburg nella seconda frazione prima del gol di Nicklas Bendtner. L'Inter, nel momento di massima spinta, non ha concesso occasioni clamorose ai tedeschi nella ripresa fino al gol allo scadere del danese quando ormai le speranze erano già ridotte al lumicino.

UNO – Questa è la prima sconfitta in casa dell'Inter nell'attuale edizione dell'Europa League. Non è riuscita l'impresa di vincere con due gol di scarto senza subirne per poter passare il turno, ma i nerazzurri si sono complicati tutto dopo 24 minuti quando Caligiuri ha insaccato alle spalle di Carrizo la rete che ha chiuso la porta dei quarti di finale.

DUE – Gli infortuni rimediati dall'Inter nella giornata di ieri, quelli di Kovacic e Kuzmanovic. Per il primo non si sa nulla in merito alla gravità dell'infortunio, mentre il serbo dovrà stare fuori per più di un mese per un problema al polso. Oltre al danno la beffa per Mancini che contro la Samp potrebbe trovarsi senza entrambi e Shaqiri.

TRE – I miracoli compiuti da Benaglio nel corso della partita. Sicuramente l'Inter poteva fare di più di fronte ai propri tifosi, ma il portiere elvetico è stato fondamentale in ben tre occasioni per evitare che i nerazzurri potessero provare e concretizzare la rimonta tanto sperata.

QUATTRO – I gol consecutivi di Rodrigo Palacio. Nel periodo peggiore dell'Inter un sorriso lo strappa l'argentino che trova la via della rete nella quarta occasione consecutiva, dimostrandosi sulla via del recupero e questo può essere utile nel rush finale del campionato.

CINQUE – Impossibile non commentare la prestazione del numero 5 dell'Inter, Juan Jesus. Il gol che apre la partita di Caligiuri è frutto di un altro errore in fase di marcatura del brasiliano che nella serata contro il Wolfsburg sbaglia quasi tutto il possibile e continua nella lunga scia di svarioni che da Napoli in poi stanno contraddistinguendo le gare dell'Inter.

SEI – In una sconfitta così dolorosa pochi meritano la sufficienza, ma fra questi c'è Juan Pablo Carrizo. Messo in discussione dopo la brutta prestazione dell'andata l'argentino ha messo la faccia davanti ai giornalisti e davanti ai tifosi risultando uno dei migliori dell'Inter, parando quasi tutto quello che poteva. E' uno dei pochi che rende onore alla Curva per l'affetto mostrato andando a ringraziare i tifosi nonostante i nerazzurri fossero coperti dai fischi in quel momento.

SETTE – I tiri in porta dell'Inter. Serviva segnare, i nerazzurri ci sono riusciti e avrebbero potuto farne anche di più se Benaglio non fosse stato in serata di grazia. La prestazione contro il Wolfsburg è l'ennesima prova che la prima parte da sistemare in questa squadra è la fase difensiva, prima di quella offensiva.

OTTO – I passaggi che hanno condotto a una potenziale occasione realizzati da Guarin, Palacio e Hernanes, i tre più attivi dietro Icardi. Nuovamente, se c'è un pregio di questa squadra, è la fase offensiva che non fa mancare palloni giocabili e realizzabili in gol. Questo è un altro dato a supporto di tale pensiero.

NOVE – I palloni intercettati e spazzati da Andrea Ranocchia. Spesso si trova in zone che non sarebbero di sua competenza, ma lo fa sempre per coprire la mancanza di qualche compagno di reparto. Conferma il suo ottimo periodo di forma fermando nel doppio confronto il pericolo pubblico numero uno, quel Bas Dost che tanto era temuto e che ha combinato poco su 180'.

DIECI – Sempre lui, Mateo Kovacic. Quando non gioca il pubblico lo invoca, quando gioca quasi non lo vede e, nella gara di ieri, gli riserva qualche fischio al momento della sostituzione. Il croato è fuori dal gioco nella prima frazione in cui dovrebbe agire largo a sinistra e nel secondo tempo da mezzala gioca troppo poco per essere valutato, ma sicuramente tutti si aspettano sempre qualcosa di più dal classe '94 che in questa seconda parte di stagione sembra essere addirittura involuto rispetto alla gestione Mazzarri. Questo è uno dei primi problemi che l'Inter deve risolvere non solo in vista della fase finale del campionato, ma anche della prossima stagione.

Sezione: Da Zero a Dieci / Data: Ven 20 marzo 2015 alle 10:45
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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