L'obiettivo è dare un sorriso ai malati di SLA e sostenere la ricerca contro questa malattia. Il luogo sarà il Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, con appuntamento domenica dalle 19, poco prima di Fiorentina-Inter. Enrico Bertolino, noto comico di fede nerazzurra, sarà il protagonista dello spettacolo comico 'Uno SLAvadent alla SLA'. Un'idea venuta alla luce con altri noti tifosi interisti come Stefano Boeri, Valentino Rossi, Max Pezzali, Francesco Renga Giacomo Poretti: "Tutto è nato osservando il percorso di sofferenza e grande dignità di un nostro amico ‘inter-nato’, Luca Leoni – racconta Bertolino a Gazzetta.it -. Luca si è ammalato tre anni fa e quando è entrato in ospedale, assistito dal centro specializzato Nemo che si occupa proprio di SLA, ha scelto di portare con sé la coperta dell’Inter. Era quasi un amuleto, qualcosa di sacro: la squadra del cuore lo riscaldava, non solo materialmente. Poi in ospedale ne ha pure approfittato per fare del sano proselitismo nerazzurro, così ha fondato l’Inter club Niguarda. Con la sua collaborazione abbiamo costruito questo spettacolo, per i malati, per chi li assiste e per tutti quelli che a teatro non possono andare: qualche risata farà bene al loro cuore quanto o più dei gol di Lautaro".

Quanto è servito il cordone ombelicale con l’Inter per organizzare l’evento?
"Il nostro cordone ombelicale è materialmente colorato di nerazzurro e non può spezzarsi. In questo caso, poi, il legame di partenza è con una persona meravigliosa che è pure un compagno strepitoso di tifo. La vitalità di Luca la vedi anche nell’attaccamento alla squadra del cuore: può sembrare qualcosa di futile e invece è serissimo. La SLA è vigliacca, forte, rara, ma il fratello ‘inter-nato’ e gli altri degenti del centro Nemo restano davvero attaccati alla vita. Non c’è malattia che tenga di fronte alla passione di uomo. E poi, diciamocela tutta, noi interisti ne abbiamo tanta, a prescindere: abbiamo quasi delle staminali del tifo, le ricreiamo autonomamente dopo le delusioni, quando le cose non vanno. Per fortuna, però, adesso stanno andando…".

Pensa che vadano ancora a braccetto le parole “Inter” e “solidarietà”? 
"Si sovrappongono, sono la stessa cosa. In questo momento, poi, meglio concentrarsi solo nel fare del bene agli altri ed evitare i finti sportivi chi ci inondano di belle parole: dietro ai loro complimenti vedo un esercito di gufi... L’indole solidale, comunque, batte nel cuore dell’Inter. Io l’ho verificato in prima persona, quando ho conosciuto le attività benefiche di Ernesto Pellegrini. E anche grazie a Massimo Moratti, che mi ha introdotto nel mondo di InterCampus e coinvolto in un progetto in Brasile. La nostra squadra ha quell’anima lì, siamo fratelli del mondo. E noi del gruppo, anche semplicemente scrivendoci in chat ogni santo giorno, cerchiamo di onorare quello spirito".

Sezione: Curiosità & Gossip / Data: Gio 25 gennaio 2024 alle 22:16
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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