L'imponente macchina riorganizzativa voluta da Thohir, che ha cancellato e ridisegnato (in alcuni casi ricreato) alcuni ruoli chiave nella società nerazzurra, comincia a dare i suoi frutti. Il lavoro sarà lungo e articolato ma dopo mesi di lavoro qualcosa di nuovo comincia a vedersi anche a livello di comunicazione. Questa mattina infatti la società ha voluto incontrare tutti gli organi di informazione per presentare la campagna “Be the part of our Future”. Nella sala board era presente il vertice nerazzurro quasi al completo, fatta eccezione per il presidente Thohir: il Ceo Michael Bolingbroke, il vicepresidente Javier Zanetti, il marketing director Claire Lewis e il venue commercial director David Garth. Oggetto della giornata, i tifosi. Tutti i top club europei, come ha spiegato in apertura Bolingbroke, fanno parte di un circolo virtuoso che permette di avere grossi ricavi da investire poi in campo, con l'acquisto di calciatori e staff tecnico, e fuori dal campo con iniziative dedicate ai tifosi, in modo che lo stadio sia sempre pieno e i tifosi portino nuovi ricavi alla società chiudendo il suddetto cerchio. Anche l'Inter, per entrare nei primi 10 club al mondo in 5 anni come voluto da Thohir, vuole entrare in questo circolo, partendo appunto dai tifosi. Un asset fondamentale per ogni squadra, tanto più per l'Inter: San Siro fa parte dei tre stadi che ogni persona vorrebbe vedere prima di morire, insieme al Bernabeu di Madrid e al Camp Nou di Barcellona, ha detto Bolingbroke. Attorno allo stadio girano tre tipi di revenue: biglietteria, media e commercial. Ma la base è ovviamente riempire lo stadio perché l'entusiasmo di uno stadio pieno – ha proseguito Bolingbroke – si trasmette anche in tv coinvolgendo anche i tifosi che non possono essere a San Siro ma si sentono parte di una comunità.

COMUNITA' – Ecco, comunità è stata la parola d'ordine dell'incontro. L'Inter ha bisogno di avere un contatto diretto con i propri tifosi, ha proseguito Claire Lewis, tra l'altro in un ottimo italiano, e per questo saranno presentate nei prossimi mesi tante iniziative. La prima è appunto la campagna #milionidinomi al via dal 31 marzo: da quella data i tifosi potranno registrarsi a un form presente sul sito Inter.it in pochi semplici passaggi (inserendo nome, cognome, data di nascita, mail e numero di telefono) per entrare a far parte della comunità Inter. Appena iscritti, infatti, si riceverà una mail con un grande logo dell'Inter formato dai nomi di tanti calciatori del presente e del passato, con al centro il nome del tifoso appena iscritto, con le congratulazioni ad essere “parte del futuro”. La mail è firmata Roberto Mancini, chiaro segnale a sancire come il mister rappresenti per la società già il futuro della squadra, allontanando quindi ogni voce di una possibile partenza. Anzi più volte è stato sottolineato in mattinata come il grosso lavoro che l'Inter sta portando avanti in campo e fuori passi anche dai risultati, e in quest'ottica va letto l'ingaggio di qualche mese fa di Roberto Mancini: parte del piano pluriennale della società.

#MILIONIDINOMI – Una volta iscritti l'Inter creerà un grosso database di tifosi non a scopi commerciali, ma di dialogo diretto: il primo passo sarà infatti l'invio a tutti i tifosi di un sondaggio attraverso il quale si chiederà quali sono le proprie impressioni sull'esperienza a San Siro, cosa si vorrebbe migliorare, o semplicemente cosa si vorrebbe chiedere alla società. Per la prima volta l'Inter si apre ai suoi tifosi in maniera diretta, sfruttando le tecnologie, non solo inviando comunicazioni specifiche ma ricevendone e adeguando quindi le strategie future proprio alle richieste dei tifosi. Visionario. Infine, per invogliare l'iscrizione, ci saranno in palio tra tutti gli iscritti esperienze emozionali come un giro a San Siro per conoscere i propri beniamini, accessi esclusivi per assistere al derby o magliette autografate.

ACCESSIBILITA' – Altra parola chiave è stata l'accessibilità, come raccontato da David Garth. San Siro deve diventare la fortezza dell'Inter, come per esempio è l'Old Trafford per il Manchester ha spiegato il manager, e per favorire l'afflusso di tifosi bisogna rendere lo stadio accessibile. Accessibilità che parte dall'acquisto dei biglietti, che deve essere semplice e magari conveniente, passando per il viaggio nel raggiungere lo stadio fino all'esperienza finale della partita. La società sta lavorando per creare un'esperienza coinvolgente per il tifoso, com'è in tutta Europa, e ha già pensato (la presentazione potrebbe essere con l'avvio della prossima stagione) alle family stand: speciali pacchetti per cui se vai allo stadio con la famiglia si ha uno sconto per figli, mogli o altri membri della famiglia che si portano con sé.

IL FUTURO PROSSIMO – E a proposito di futuro, la società sta lavorando su come portare in massa i tifosi allo stadio già nelle prossime ultime 5 partite interne di campionato, che David Garth ha definito “5 vetrine”. Sicuramente ci saranno iniziative particolari in occasione del derby, i prezzi sono già fissati e non potranno essere modificati in questa stagione ma si sta già lavorando alla prossima con agevolazioni e vantaggi per chi è abbonato, in modo da innalzare il numero di abbonati, e pacchetti per gli altri tifosi come la suddetta family stand. Tutta la campagna “Be the part of our Future” sarà comunicata ai tifosi tramite campagne radio, web e promozioni allo stadio, ovviamente. Oltre a sfruttare i canali social di allenatore e giocatori, i principali testimonial per una squadra di calcio.

Sezione: Copertina / Data: Mer 25 marzo 2015 alle 23:30
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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