La sconfitta contro l’Udinese ha messo ancora a nudo le difficoltà di un’Inter povera nello spirito, la quale attende i rientri dei suoi quattro assi per poter tornare a essere una squadra competitiva e dare l’assalto al terzo posto in classifica, oramai, obiettivo massimo di questa tribolatissima stagione. Diego Forlan, Maicon, Wesley Sneijder e Lucio (il quale lavora ancora a parte, forse tornerà nel 2012), sono gli uomini che dovrebbero dare alla squadra di Ranieri, un Ranieri che si barcamena tra giovani ancora acerbi e senatori lontani (forse per l’inesorabile avanzamento dell’età) dai loro giorni di massimo splendore.

MAICON – Il brasiliano, fermo dal 29 ottobre, serata del match contro la Juventus nel quale mise a segno il gol del momentaneo pareggio, potrebbe rivedersi contro la Fiorentina nel weekend. Il suo apporto sulla fascia destra è decisivo. Mancini e Mourinho hanno costruito i loro successi sulla spinta, sulla forza fisica e sulla tecnica del brasiliano. Nonostante non sia più scintillante come una volta, il Colosso brasiliano pesa tantissimo nell’economia del gioco nerazzurro. E' lui l’unico che può servire Pazzini, il quale non viene rifornito affatto con cross invitanti al centro dell’area di rigore.

FORLAN – L’uruguagio, invece, tornerà con molta più calma, per la trasferta di Cesena del prossimo 18 dicembre, o al massimo per l’ultima gara dell’anno solare contro il Lecce. Troppo duro l’infortunio subito lo scorso ottobre in Nazionale. Lo staff medico e Ranieri non vogliono rischiare una clamorosa e incredibile ricaduta, schierandolo anzitempo. Forlan è un attaccante molto duttile, capace di giocare da seconda punta e anche da ala all’occorrenza. Quella duttilità di cui il tecnico romano ha bisogno per trovare un modulo stabile da attuare. 4-4-2 in linea, rombo o addirittura 4-2-3-1, sono le soluzione attuabili con l’uruguagio tornato in gruppo. Perciò Ranieri, saggiamente, pesa al meglio il suo rientro, senza bruciare (inutilmente) le tappe. 

SNEIJDER – Moratti, in estate, disse chiaramente che la conferma di Sneijder era una precisa scelta societaria. Potrebbe anche essere vero, però siamo stati costretti a registrare più le volte in cui l’olandese è stato ai box che in campo. L’Inter è rimasta orfana di colui che negli anni passati era la luce, il faro dell’intera manovra offensiva. Il suo spirito da leader serve tantissimo a questa squadra che sembra aver perso il suo animo battagliero, caratteristica importante del campione olandese. Ranieri, come per Forlan, lo getterà nella mischia solo dopo averlo recuperato al 100%.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 06 dicembre 2011 alle 09:10
Autore: Alberto Casavecchia
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