A campionato concluso, in attesa dell’appendice Tim Cup, è arrivato il momento di concentrarsi sul mercato per rinforzare una rosa che solo nella seconda parte di stagione, esattamente da gennaio, ha espresso il meglio di sé sfiorando una spettacolare rimonta ai vertici della classifica e sognando, salvo scontrarsi con la dura realtà, una semifinale di Champions League. Merito di Leonardo, che ha collezionato ieri la dodicesima vittoria su altrettante uscite a San Siro in campionato, ma merito anche della società, che si è mossa bene sul mercato di riparazione inserendo quattro nuovi elementi nel gruppo a disposizione del tecnico. Quattro arrivi che hanno fatto la differenza per le sorti nerazzurre e che rappresentano la base di partenza per la nuova campagna acquisti. Già, perché il restyling dell’Inter è iniziato cinque mesi fa e adesso, durante la sessione estiva, proseguirà sulla stessa lunghezza d’onda: giovani e qualitativamente di buon livello, con ampi margini di crescita.

IL BOMBER CHE MANCAVA - Inevitabile iniziare con Giampaolo Pazzini, arrivato quasi a sorpresa alla corte di Leonardo (causa i continui infortuni di Milito) e subito impostosi all’attenzione del popolo nerazzurro. Gli è bastato esordire contro il Palermo per lasciare il segno: doppietta e rigore procurato, tutto nel secondo tempo, principale artefice di una rimonta incredibile da 0-2 a 3-2. Da allora, a parte una fase di appannamento di oltre un mese, la sua regolarità è stata impressionante. Con la doppietta di ieri al Catania, il Pazzo ha griffato ben 11 reti da quando veste la maglia dell’Inter, molte delle quali decisive per l’ottimo cammino del girone di ritorno. Peccato non averne disposto anche in Champions League. Pazzini è arrivato dalla Sampdoria in cambio di 12 milioni e del cartellino di Biabiany: chiedere a Genova quanto siano mancati i suoi gol nel girone di ritorno…

SUSHI E PERSONALITA’ - Accompagnato da una certa curiosità e da un pizzico di diffidenza, anche Yuto Nagatomo ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista in nerazzurro. Non solo tra i compagni, che lo hanno subito ‘adottato’, ma anche tra i tifosi, che presto hanno imparato ad apprezzarne le doti tecniche, atletiche e caratteriali, che lo hanno reso rapidamente un beniamino. Non solo marketing e simpatia, dunque, Nagatomo ha confermato di essere un ottimo calciatore e di poter sostituire benissimo un gigante come Maicon. Lo si è visto ieri contro il Catania, si replicherà domenica all’Olimpico nella finale di Tim Cup. Tra l’altro, oltre al temperamento il giapponese ha dimostrato di saper inquadrare la porta: due gol in 13 partite di campionato, mica male per un terzino… Con il Cesena c’è già l’accordo per il riscatto sulla base di 4 milioni di euro. Operazione più che certa.

IL MURO DEL FUTURO - Doveva arrivare a giugno, in base agli accordi con il Genoa, ma l’infortunio di Samuel ha accelerato i tempi e Andrea Ranocchia si è vestito di nerazzurro a gennaio. Un colpo con i fiocchi per l’Inter, che su questo giovane difensore di Bastia Umbra ha deciso di investire con decisione (circa 19 milioni tra cash e contropartite) ed è certa di raccogliere i frutti di tale scelta da qui a molti anni a venire. Ranocchia viene considerato il miglior difensore italiano tra i giovani, con un potenziale ancora tutto da scoprire. Intanto, nonostante i 23 anni, gioca con la personalità di un veterano anche se a volte incappa in qualche sbavatura. Ma il futuro è dalla sua parte e già oggi può essere considerato un punto fermo dell’Inter presente e futura. E con Lucio e Samuel al fianco, non potrà che migliorare prima di prenderne ufficialmente il posto al centro della retroguardia nerazzurra.

DAL MAROCCO SOTTO TRACCIA - Quarto arrivo nel mercato di gennaio, Houssine Kharja è stato subito etichettato come una sorta di ‘tappabuchi’ per il centrocampo dell’Inter, falcidiato da una serie di infortuni inspiegabile e sfortunatissima. Leonardo lo ha subito eletto a jolly della sua squadra, alla luce della sua duttilità. Il franco-marocchino, infatti, oltre alle doti di corsa e a qualità tecniche interessanti, unisce una predisposizione naturale ad adattarsi a ogni ruolo del centrocampo. Non è un campione come quelli di cui si fregia l’Inter, ma è uno di quei giocatori che fanno la gioia del loro tecnico e che lo stesso predilige magari a nomi più affermati. In prestito con diritto di riscatto, è verosimile che la società versi nelle casse del Genoa i poco più di 3 milioni pattuiti per il riscatto.


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Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 23 maggio 2011 alle 12:46
Autore: Fabio Costantino
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