Pazza, pazza, sempre più pazza Inter! Era da tempo che la nostra Beneamata non ci rammentava in modo così forte la sua natura, facendo fremere i polsi e attentando alle nostre coronarie. Una partita incredibile quella di ieri contro il Palermo, in cui non ci siamo fatti mancare niente: doppio svantaggio, sconforto, svolta e rischiato sprofondo nel baratro con il rigore causato da Motta, e poi un crescendo di emozioni dalla prodezza di Julio Cesar fino all’exploit, incredibile, del “Pazzo” Pazzini. Chi meglio di lui, e scusate la banalità dell’affermazione, per una squadra del genere? Al di là della retorica, non ricordo un inserimento in una nuova squadra così rapido e decisivo da parte di un giocatore: presentato al sabato, doppietta e fallo da rigore della vittoria procurato alla domenica. Una sorta di predestinato. Quello che serviva a questa squadra ancora alla ricerca del vero Milito, altro che! Più che giusta la sua scelta di portarsi a casa il pallone della gara, non è stata tripletta ma poco ci è mancato. Sempre più probabile che sarà lui in futuro a reggere il peso dell’attacco dell’Inter con Eto’o e Milito ad agire sugli esterni. Buono anche l’inserimento di Kharja: il marocchino ha giocato un gran numero di palloni sbagliandone pochissimi. Insieme a Ranocchia, possiamo essere soddisfatti, finalmente, di questo mercato di gennaio.

Ma se proprio vogliamo dirla tutta fino in fondo, il tallone d’Achille di questa squadra continua ad essere la difesa: ancora una volta la retroguardia di Leo si mostra disattenta, non precisa, subendo addirittura un doppio passivo nel primo tempo. Va bene che alla fine l’orgoglio e la tecnica degli attaccanti ha ribaltato il risultato, ma vorremmo anche evitare di dover soffrire ogni domenica come oggi. Eppure l’inserimento di Ranocchia ha coperto abbastanza bene il buco lasciato libero da Samuel, ancora una volta buona la prova dell’ex genoano, ma evidentemente sono i meccanismi a non girare ancora a dovere. E manca ancora un terzino sinistro: mi duole dirlo ma Santon è apparso in pericolosa involuzione, dov’era sul doppio vantaggio del Palermo? Entrambe le azioni sono passate dalla sua fascia costringendo Leonardo ad arretrare Zanetti in quella posizione nella ripresa. Soluzione che non sarebbe male ripetere vista la situazione.

Ha dimostrato di dover ancora lavorare molto per sgrezzarsi anche Coutinho, bravo con i piedi ma ancora incostante e poco inserito negli schemi, non a caso dalle sostituzioni dei suddetti baby è nato il cambio di rotta. Tutti interventi su cui si lavorerà a giugno, l’importante ora è aver rafforzato doverosamente la rosa; certo lo aveva chiesto anche Benitez, ma come ha sottolineato sabato Branca in conferenza stampa, lo spagnolo ha pagato il momento e il modo inadeguato di fare una richiesta del genere. Inutile guardarsi indietro ora, la società si è mossa bene, ora spetta a Leo concretizzare una clamorosa remuntada. I tifosi ci credono…
 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 31 gennaio 2011 alle 00:01
Autore: Domenico Fabbricini
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