Massimo Moratti, in estate, lo aveva detto. La politica intrapresa dalla società nerazzurra, con acquisti oculati e attenti al portafoglio, unita anche alle cessioni di giocatori importanti, farà dell’Inter, nel giro dei prossimi anni, una delle società più potenti, anche a livello economico, base fondamentale per rimanere al top in Europa, altrimenti la visibilità del palcoscenico della Champions League può essere un sogno. Fair Play Finanziario è dunque una parola che è divenuta parte del vocabolario di ogni tifoso interista, con la quale quest’ultimo ha imparato a convivere. La nuova politica di Moratti ha scatenato le critiche degli addetti ai lavori, che non si capacitavano del cambio di tendenza, del passaggio da presidente tifoso (e spendaccione, come tante volte è stato definito) a freddo ragioniere e revisore di conti. Si sa che oramai le squadre di calcio somigliano sempre di più a uno Stato, a una nazione e il presidente deve far quadrare tutto il bilancio. Ecco perché il varo di un certo tipo di politica, tesa alla conservazione, è un punto a favore per tutti. Salta subito all’occhio il deficit della scorsa stagione: la società chiude sì in rosso, sotto di quasi 70 milioni, ma poco meno della metà dello scorso anno, ovvero 150 milioni.

Geniale è stato l’addio di Zlatan Ibrahimovic. La sua fuga verso Barcellona ha fruttato al club nerazzurro una plusvalenza di 53,6 milioni di euro che, aggiunti a quelli arrivati dalle cessioni di Maxwell e Bonucci, fanno esattamente 72,9 milioni. A questi si vanno ad aggiungere i ricavi della Champions League, passati dai quasi 30 milioni a quasi 50. Anche il botteghino si è arricchito, da 15,6 a 25 milioni. Senza dubbio importante è stata anche l’operazione Mourinho-Real Madrid : questa ha lasciato sul bilancio, alla voce “proventi straordinari”, 16,1 milioni di euro. Il resto lo hanno fatto le altre cessioni e le relative plusvalenze. Si passa dai 232,6 milioni della stagione 2008/2009, ai 323,5 dello scorso anno, dai quali devono essere conteggiati i 73 milioni incassati dal mercato.

Il passo successivo, per la società Inter, è senza ombra di dubbio il pareggio nel 2012. Il prossimo bilancio, quello del giugno 2011, sarà addirittura migliore, perché da conteggiare ci sono 30 milioni di plusvalenze, dei quali i 22 milioni di euro per la cessione di Balotelli al City e i 7,6 di Burdisso, ceduto alla Roma. Inoltre gli incassi di Supercoppa e del Mondiale per club metteranno in calo il deficit, portando l’Inter verso il miglioramento. Il Fair Play finanziario infatti non scherza e se non lo si rispetta, si può dire addio all’Europa che conta.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 29 ottobre 2010 alle 09:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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