Hanno fatto rumore le parole di Nemanja Vidic, che ieri in conferenza stampa ha voluto fare un confronto tra gli arbitri inglesi e quelli italiani spiegando come i secondi tendano a farsi ingannare di più dalle simulazioni. Tuttosport, nella propria edizione odierna, ha chiesto un'opinione in merito a Fabrizio Ravanelli

Fabrizio Ravanelli, concorda con Nemanja Vidic? Siamo davvero un campionato di furbi?
"Sì, sono d'accordo con lui. In Italia c'è sicuramente più malizia, in Inghilterra no e se ne abusi, sono guai. Da noi, in qualsiasi campionato, si tende a esagerare". 
Lei ha giocato in Premier League, è dura per un attaccante italiano riuscire a non passare per simulatore? 
"Sì, perché Oltremanica siamo visti proprio così. Se alla prima o seconda partita, ti capita di fare una simulazione, ti sei fatto una nomea ed è la fine. Alla lunga rischi di non poter più giocare in quel campionato, perché sei criticato, mal visto e sempre fischiato". 
Non saranno tutti santi in Inghilterra... 
"No assolutamente, ma il vizio della simulazione in Inghilterra viene fatto subito correggere ai giocatori stranieri. È ovvio, a volte ci si prova, ma succede in ogni paese, non solo in Italia. Comunque sbagliano anche loro, certo, ma sotto l'aspetto dello sport pulito, sul terreno di gioco, non hanno eguali in tutto il mondo. Loro sono il manifesto del fair play sul campo". 
Lei che ha giocato e allenato anche in Francia, siamo visti in questa maniera anche lì? 
"Diciamo di sì, il giocatore italiano all'estero è sostanzialmente dipinto come furbetto. Però si simula parecchio anche in Spagna e soprattutto in Sud America, lì sono proprio dei maestri". 
Tornando alla A, c'è un rimedio? Perché quando le nostre squadra giocano in Europa, i giocatori sono molto più attenti. 
"È vero, in Champions e in Europa League si vedono molto meno simulazioni. Sicuramente da noi si è troppo permissivi, ma al tempo stesso penso non sia neanche così semplice andare a squalificare un giocatore per una simulazione. Di certo è un gesto antisportivo e in qualche maniera andrebbe evitato, anche perché spesso e volentieri non è semplice per un arbitro capire quando un giocatore si è buttato o ha subito davvero un fallo o un contatto tale da farlo cadere".

Sezione: News / Data: Dom 21 settembre 2014 alle 08:14 / Fonte: Tuttosport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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