Intercettato dai microfoni di Sky Sport durante una breve sosta italiana dalla sua esperienza di ct della Cina, Marcello Lippi ha detto la sua sul caos che sta avvolgendo la Nazionale e la FIGC, dopo l'eliminazione degli azzurri dal playoff di accesso ai Mondiali 2018 e la conseguente conclusione del biennio Ventura e della presidenza del dimissionario Carlo Tavecchio. Lippi, che nel 2014 era stato scelto per ricoprire il ruolo di dt delle nazionali azzurre, non ha poi potuto avviare il proprio lavoro per via dell'incompatibilità con la figura di agente del figlio Davide, incompatibilità sancita dallo statuto dei procuratori che la stessa Federazione aveva promulgato pochi mesi prima. Molti, però, hanno comunque attribuito alle prime mosse di Lippi la scelta di Ventura come successore di Conte sulla panchina azzurra. A questo proposito, il campione del mondo nel 2006 ha voluto operare qualche precisazione: "Ora non si fa altro che parlare di Marcello Lippi, ieri lo ha fatto Malagò e oggi Tavecchio, il quale mi sembra che non abbia una buona memoria. Io non ho mai scelto l'allenatore. Andai a cena con Malagò e Tavecchio, che mi proposero di diventare direttore tecnico delle nazionali. Anzi, Tavecchio mi disse che avrei coordinato solo le selezioni dall'Under 21 in giù, mentre io volevo occuparmi anche della Nazionale maggiore. Cominciai a parlare a titolo non ufficiale con qualche allenatore, precisamente Ventura, Montella e Gasperini. Poi sono andato in Federazione e ho riportato le mie impressioni, elencando pregi e difetti di ognuno dei candidato. A Tavecchio dissi che l'allenatore doveva sceglierlo lui, in qualità di presidente, e lui mi rispose che gradiva Ventura per età ed esperienza".

A proposito della sua breve esperienza, peraltro non ufficiale, da dt, Lippi ha aggiunto: "Bastava che Tavecchio si ricordasse di aver firmato l'anno precedente il nuovo statuto dei procuratori che non mi permetteva di svolgere quel ruolo. Sono stato dt per un mese, ma un giorno prima di ufficializzare il mio ruolo è venuto fuori questo problema. Ora sono in Cina, faccio il mio lavoro e non ho più sentito nessuno. Un ruolo del genere non è mai esistito: dai tempi di Conte il tecnico non parla con nessuno, ma una figura così probabilmente può servire. Non la svolgerò io però, dal momento che ho un contratto fino al gennaio 2019 con la Cina, che mi è stato offerto un prolungamento fino al 2022 e che probabilmente accetterò questa proposta".

Quanto al fatto tecnico e al futuro ct, Lippi ha infine concluso: "Sono rimasto molto dispiaciuto per l'eliminazione, come tutti gli italiani, soprattutto vedendo uscire in questo modo gente come Buffon, Chiellini, De Rossi, Barzagli, ovvero coloro che avevano già regalato delle gioie al Paese. Credo che la scelta del futuro commissario tecnico sia l'ultima da prendere. C'è da riorganizzare una Federazione. Ancelotti? Lui ha meno bisogno di consigli rispetto ad altri, è un tecnico di livello mondiale".

Sezione: News / Data: Lun 20 novembre 2017 alle 18:04
Autore: Antonello Mastronardi / Twitter: @f_antomas
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