Giuseppe Sala, nuovo sindaco di Milano, ha accolto con favore l'ingresso di Suning nell'Inter. "Ho apprezzato l’idea di un investimento a lungo termine sull’Inter, che è una garanzia inderogabile per me. Da un lato c’è la figura di Mr. Zhang, un self-made man, e della sua famiglia. Dall’altro c’è un gruppo con un fatturato enorme e l’intenzione di usare Milano come base per farsi conoscere nel mercato italiano ed europeo: si possono già immaginare possibilità di collaborazione tra Suning e la città di Milano", ha detto il primo cittadino alla Gazzetta dello Sport.

Che consigli ha dato ai nuovi proprietari dell'Inter?
"Ho spiegato loro che hanno fatto un investimento non solo sull’Inter ma su Milano e che devono vivere la città e integrarsi. Loro lo sanno già, tant’è che il figlio di Zhang, Steven, ha mostrato interesse a passare del tempo in città e a seguire il business da vicino. In effetti non è così male vivere a Milano, c’è certamente di peggio…".

L’Inter ha già sperimentato la proprietà straniera ma l’era di Thohir è stata deludente. Crede che con Suning sarà diverso?
"Per stessa ammissione di Thohir, Suning è un gruppo che ha disponibilità finanziarie più importanti e che opera su un mercato, quello cinese, che non è quello indonesiano. Ci sono tutte le premesse per una svolta, anche perché ho avuto l’impressione di un gruppo fatto di manager dallo standing internazionale, che sono poi le persone entrate nel consiglio d’amministrazione dell’Inter, compreso Steven che è un ragazzo molto sveglio. E in testa c’è un signore, Zhang Jindong, che decide e ha spirito molto pragmatico. Comunque Thohir ha fatto la sua parte".

Da tifoso nerazzurro cosa si aspetta dal mercato? Suning ha immesso 242 milioni nelle casse dell’Inter. I soldi non sono più un problema, anche se rimangono i paletti del fair play Uefa.
"In effetti, ci sono le risorse ma non possiamo dimenticare i vincoli: da un lato le regole europee, dall’altro la rosa eccessiva. Non guarderei ai grandi nomi ma a chi è messo in evidenza all’Europeo. Penso alla nazionale croata, da cui l’Inter ha già pescato bene".

E il tormentone Yaya Touré?
"L’ho conosciuto a Expo, è davvero una persona deliziosa ma preferirei che si investisse su un progetto giovane".

Dove potrà arrivare l’Inter il prossimo anno?
"La Juve è ancora favorita, con un Dani Alves in più e un Dybala che maturerà ancora. Ma l’Inter con un paio di rinforzi di alto livello, oltre a Banega che mi piace parecchio, può lottare per lo scudetto. Anzi deve farlo: la pensa così anche Zhang".

Con Suning avete parlato anche dello stadio. Cosa vi siete detti?
"C’è una forte volontà a rimanere a San Siro e investire sull’impianto. Ci incontreremo più avanti con il gruppo cinese per studiare realisticamente cosa possiamo fare e nel frattempo cercheremo di capire che intenzioni ha il Milan. L’ideale sarebbe che le due squadre rimanessero a San Siro e condividessero un piano per la sua valorizzazione. È uno stadio con un alto valore storico e simbolico, raggiungibile in metropolitana, con spazi attorno da sviluppare; lo svantaggio è che nella formula attuale si presta poco a un utilizzo commerciale. Quello che vorrei è che non si lasciasse perdere il brand San Siro. Col rispetto della memoria di Meazza, io lo chiamo San Siro fin da piccolo. Così è noto in tutto il mondo. E così mi piacerebbe fosse sempre chiamato".

Sezione: News / Data: Gio 30 giugno 2016 alle 10:54 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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