Intervistato da Radio Uno Rai nel corso di 'Radio Anch'io - Lo Sport', Andrea Abodi spiega i motivi che lo hanno portato a presentarsi come candidato alla guida della Figc per le elezioni del prossimo 6 marzo: "Ho deciso di scendere in campo innanzitutto perché me l’hanno chiesto e perché, per cambiare il calcio, bisogna cambiare marcia, direzione. Ci sono tanti indicatori negativi, su cui ragionare non in fronti contrapposti: mi auguro di portare ciò che di positivo ho fatto nella mia lega".

Tema caldo, la riforma dei campionati; Abodi si smarca dal concetto di 'utopia' espresso dal suo avversario Carlo Tavecchio: "Se così fosse, sarebbe il fallimento clamoroso di un progetto che ha visto nascere questa gestione federale. Non è la madre di tutte le riforme ma nemmeno un’utopia. C'è bisogno di metterci attorno ad un tavolo per un’analisi sui numeri. La riforma non è un blocco unico, si può cominciare da categoria sotto la serie A e c’è lo spazio per partire sin dal 7 di marzo". Abodi, infine, illustra il suo programma: "Il primo elemento è il metodo di lavoro, il confronto, l’analisi, la ricerca, lo studio, la collaborazione tra tutte le parti e l’apertura al mondo esterno, dai tifosi agli investitori, aggredendo gli aspetti negativi. In questi anni ho lavorato più sulla negatività che cullandomi sugli allori: le perdite finanziare ed il calo di spettatori allo stadio, gli aspetti infrastrutturali e le perdita delle società in ambito dilettantistico e nel numero di tesserati. Vuol dire che il calcio deve riprendere a fare promozione dalla base".

Sezione: News / Data: Lun 20 febbraio 2017 alle 15:33
Autore: Redazione FcInterNews.it
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