Jeremy Menez ha parlato alla Gazzetta dello Sport in prossimità del derby, mostrando una certa sicurezza circa le possibilità di vittoria del Milan. Ecco qualche passaggio della lunga chiacchierata. 

Menez, che sensazioni ha per questo suo primo derby di Milano? 
"Secondo me, per quello che stiamo facendo meritiamo di vincere. Lavoriamo per quello. E se vinciamo, l’Inter si allontana in classifica". 

L’Inter ha cambiato allenatore... 
"E allora? Direi che è un problema loro. Nel senso che se hanno cambiato, evidentemente c’era qualcosa che non andava bene. E adesso vedremo che succede". 

Avete modificato il modo di preparare il derby? 
"No, non dobbiamo cambiare nulla. Al massimo c'è il mister e ci penserà lui. Finora abbiamo anche lavorato senza i nazionali, e quindi da un punto di vista prettamente tattico, in preparazione all’Inter, solo questi ultimi giorni saranno decisivi". 

Il giocatore che toglierebbe all’Inter? 
"A me piace Kovacic: è forte, gli piace giocare la palla, ha un bel futuro se, così giovane, gioca già con questa personalità". 

Il Milan come sta? 
"Fisicamente stiamo bene e anche l’umore, grazie alla prestazione di Genova, è tornato alto. Ecco, credo che se ripetiamo la partita di Marassi contro la Sampdoria, abbiamo buone possibilità di farcela. Abbiamo ritrovato il Milan di inizio stagione". 

Conquistare il derby che significato avrebbe? 
"Sarebbe una straordinaria iniezione di fiducia. Sarebbe un modo per avere ancor più compatto l’appoggio dei tifosi. Sarebbe il mezzo più diretto per prendere le distanze dall’Inter, per staccarli in classifica". 

Chi sarà il giocatore decisivo del Milan, nel derby? 
"Giocatore? No, nessuno. Decisivo sarà il mister". 

Allora, Menez: la settimana che porta al derby non poteva cominciare nel modo migliore... 
"Vero. Martedì per me è stato un un giorno bellissimo. E’ nato il mio secondogenito. Lo abbiamo chiamato Menco, a me piacciono i nomi un po’ strani, poco comuni. E adesso spero che anche il fine settimana sia altrettanto piacevole". 

Con un gol? 
"Non sono un giocatore da 30-40 reti a stagione. quindi non ne faccio una malattia, se segno oppure no. Il mio obiettivo, quando scendo in campo, è quello di divertirmi e di divertire. Certo, fare gol in un derby, nella settimana in cui sono diventato papà, mi consentirebbe di fare la mia prima dedica al piccolo Menzo". 

Ma lei all’Inter, in undici gare, non ha mai segnato, vero? 
"No, ma ho segnato nella dodicesima... Era un’amichevole. E poi vediamo che succede domenica". 

Ha già vissuto i derby di Roma, qualche anno fa. Differenze? 
"Per me è meglio aver vissuto quell’esperienza, perché vuol dire poter arrivare preparato all’atmosfera diversa, alle partite più calde. Sicuramente Roma viveva le vigilie con più calore fin dalla settimana precedente. Qui, magari, adesso lo senti male, ma penso che da domani anche a Milano sarà la stessa cosa". 


 

Sezione: L'avversario / Data: Ven 21 novembre 2014 alle 11:51 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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