Dopo il consueto tour di interviste con le televisioni, Luciano Spalletti, tecnico dell'Inter, si accomoda in conferenza stampa per offrire la sua analisi sulla vittoria ottenuta per 3-2 contro la Sampdoria, successo che proietta provvisoriamente i nerazzurri in cima alla classifica. Ecco le parole riprese dall'inviato di Fcinternews.it: 

Hai analizzato la partita dicendo che ci sono anche gli avversari, ma cosa è cambiato dopo il cambio di Vecino? 
"Matias ha finito la partita di Napoli solo perché non avevo più centrocampisti, gli ho detto di stringere i denti. Poi l'abbiamo recuperato per oggi, ma non sapevamo quanto sarebbe durato. L'abbiamo portato al termine della corsa, ero obbligato a sostituirlo. In più avevo bisogno di tenere palla con Joao Mario, e ora dite che non può giocare. L'unica pecca è che si è abbassata la squadra, abbiamo perso due palloni e di fronte avevamo una squadra che ha capitalizzato al massimo. La Samp ha avuto la conferma di avere una squadra forte, nonostante abbiano venduto i giocatori migliori".

Ti aspettavi di essere a 26 punti? 
"Il fatto dei punti è un conto che non voglio fare, quello che mi fa pi piacere è il lavoro, la partecipazione del gruppo nel cammino di questa stagione. Di conseguenza io sono contento di questi ragazzi. Noi non abbiamo altra strada, abbiamo l'obbligo di provare a vincere tutte le gare: non c'è tregua fino alla fine del campionato, ciò che diventa importante è che i giocatori lo abbiano percepito". 

Lei ha utilizzato solo 14 titolari, c'è un disegno dietro? 
"C'è da creare un'anima, per cui devi essere fortunato e noi lo siamo a fare delle scelte giuste all'inizio. Poi devi far sentire i giocatori titolari, quest'anno dovevamo riuscire a creare un nucleo. Dalbert? Non è entrato perché è un po' affaticato, ma non l'ho messo anche perché avevamo abbassato il baricentro togliendo Vecino per mettere Joao Mario. Per ora è tutto regolare, abbiamo fatto risultato cercando di sviluppare un discorso di calcio. Ora miglioreremo", 

Record di punti risaliva ai tempi del Fenomeno, è lei il Ronaldo di questa Inter?
"Io da giocatore correvo e basta, quando si giocava a calcio veramente mi dicevano di stare a casa. E' uno spettacolo stare con questi ragazzi, che arrivano tutti due ore e mezzo prima all'allenamento: questa è la mia fortuna".

Si deve parlare di Inter da scudetto?
"Fino a che me lo chiedete vuol dire che non lo siamo. Dobbiamo giocare tante partite, tanti giocatori devono fare gli straordinari. Quello che è fondamentale è il discorso di calcio che vogliamo portare a casa; anche stasera, abbiamo preso due gol su due azioni. Noi dobbiamo guadagnarci pian piano la fiducia e l'atmosfera, dobbiamo puntellare molte cose".

Giampaolo diceva che lei aveva paura di pareggiare, è vero?
"Non ho avuto timore, ho avuto la certezza che la Samp ci potesse fare male. Allo stesso tempo sapevo che i miei giocatori non si sarebbero fatti da parte". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 25 ottobre 2017 alle 00:06 / Fonte: dall'inviato a San Siro
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print