Intervenendo in collegamento dal centro sportivo di Appiano Gentile, Roberto Mancini, tecnico dell'Inter, risponde così alle domande postegli dagli ospiti presenti nel salotto di Premium Sport:  

Simeone o Guardiola - "Mi sono simpatici entrambi. Pep ha giocato in Italia, mentre il Cholo ha giocato con me ed è stato mio compagno, per lui non sarà semplice, ha un squadra che gioca in maniera aggressiva ed è molto difficile da battere. Guardiola conosce il calcio, ha un suo metodo di gioco". 

Si passa poi a una valutazione di Savic, difensore dell'Atletico oggi titolare contro il Bayern: "Savic è un giocatore bravo, non giocò tantissimo alla Fiorentina, ma quando scese in campo fece benissimo. Adesso non gioca tanto neanche all'Atletico, ma per me è un gicoatore molto attento, assomiglia a Godin e oggi potrebbe non far sentire l'assenza del centrale uruguaiano".

Il declassamento del calcio italiano - "L'Inter è la squadra che ha più spettatori, è un dato importante. In Spagna ci sono le due squadre più forti del mondo, poi negli ultimi anni si è inserito l'Atletico. Il calcio italiano deve aspettare: l'Inter ha vinto l'ultima Champions italiana nel 2010, la Juve l'anno scorso è arrivata in finale. Da qualche anno abbiamo perso i quattro posti pee entrare in Champions e poi, magari, andiamo in Europa League e la snobbiamo. Per quanto ci riguarda, io credo che siamo sulla buona strada. Quando finisce un ciclo ci vuole tempo, poi si possono anche commettere degli errori".

Inter a due facce quest'anno, perché? - "Devo dire che dalla partita di Coppa con la Juve abbiamo sempre fatto ottime partite, nel mezzo delle quali abbiamo subito due sconfitte immeritate. Noi commettiamo delle ingenuità e degli errori, ma quando si ricostruisce è normale. Bisogna avere solo pazienza, qualità che in Italia manca: per me è per questo motivo che il nostro calcio è in crisi".  

Responsabilità  - "Io mi sono preso le responsabilità perché sono l'allenatore, il leader. Per come eravamo partiti dovevamo essere tra Roma e Napoli per giocarci il secondo posto, potevamo raggiungere l'impossibile. Poi abbiamo avuto quel calo a gennaio". 

Vicinanza della società e i tanti cambi di formazione - "L'ho cambiata spesso all'inizio perché le cose andavano bene, tutti erano pronti, mentre negli ultimi mesi ho utilizzato quasi sempre gli stessi. Con la società mi trovo bene. In Inghilterra non vedevo mai il presidente, e secondo questo discorso le squadre inglesi non dovrebbero mai vincere. Io Thohir lo sento tutte le settimane, poi i rappresentanti del club sono sempre qua ad Appiano".

Esperienza al Leicester da giocatore - "Ho fatto cinque partite in tutto, poi, quando mi stavo ambientando, mi chiamò la Fiorentina e cominciai ad allenare. Tra l'altro la prima partita che giocai era un Chelsea-Leicester con Ranieri sulla panchina dei Blues". 

Favola Leicester, qual è la spiegazione? "Innanzittutto sono molto felice per il club, per Ranieri che è una persona per bene che si merita questa favola. Qualche volta in Inghilterra queste imprese possono arrivare, anche perché in Premier giocano tutti allo stesso modo". 

Coman giusto venderlo? "La Juve ha deciso di puntare su altri giocatori, con Coman potevano fare cassa. Sicuramente è un giocatore che poteva fare benissimo in Italia, come sta facendo adesso al Bayern".

Simeone all'Inter.... "Credo che sia anche giusto, lui è stato un giocatore dell'Inter e io penso che debba tornare, sarebbe bello. Non possiamo allenare in due (ride ndr), non so tra quanto succederà e non è una cosa che mi dispiace. Se il Cholo ha detto che vuole venire qui, comunque, vuol dire che l'Inter è un grande club". 

Il gesto di fair play dell'Inter che rese onore al Milan campione del mondo in un derby del 2007 - "Era stata un'iniziativa di tutti, era giusto complimentarsi con loro che avevano raggiunto un grande traguardo. Il calcio dovrebbe essere sempre così". 

Mercato - "Difficile parlare adesso di mercato, anche peché non si sa cosa potremo fare. Dovremo avere idee brillanti, sperando di azzeccarci. Touré è un grande giocatore, ma è del City".

City-Real - "Mi fa piacere siano arrivati in semifinale, ieri hanno sofferto poi sono andati anche vicini a vincerla".

Quanti rinforzi servono? "Il calcio è particolare, a volte non c'è bisogno di cambiare tanto: quando hai una base è meglio non rivoluzionare. Adesso noi abbiamo bisogno di giocatori con qualità tecniche elevate che aiutino i giovani. Non è facile trovare bravi giocatori che costano poco".

Suning - "Sono i rappresentanti di un grande gruppo cinese, può darsi ci sia un interessamento, io questo non lo so. Se si farà l'affare, lo si farà per il bene dell'inter, che deve tornare in Champions". 

Giovani italiani - "Non credo che nessuno di noi non voglia fare giocatori italiani. Io penso che serva una base di giocatori nostrani, ma non è così semplice trovarli per l'Inter, perché bisogna dare loro fiducia e farli giocare con continuità".  

Il giocatore che è migliorato di più- "Brozovic è migliorato molto, può diventare un top. Non credo ci siano giocatori che corrano come lui in Serie A con quella qualità. Poi dico Kondogbia e Perisic". 

Futuro da ct della Nazionale - "Non capita a tutti di allenare la Nazionale e al di là del lavoro che può essere diverso da quello del tecnico, credo possa essere piacevole. Quando arriva, se c'è la possibilità, è un incarico che si deve accettare".

Oriali all'Inter - "C'è un grande rapporto di stima tra di noi, ma questo non vuol dire nulla. Lele è stato una grande per la storia dell'Inter, ma non so cosa possa succedere".

 

 

 

 

 

 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 27 aprile 2016 alle 20:02
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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