L'esame di maturità per l'Inter di De Boer si presenta già alla sesta di giornata di Serie A. A San Siro c'è il Bologna, reduce dalla vittoria per 2-0 contro la Samp, ma che ha perso entrambe le partite disputate fuori dal Dall'Ara contro Napoli e Torino, subendo ben 7 reti. La fortuna, però, dà segno di non essere dalla parte dei nerazzurri già nelle ore antecedenti al match. Restano fuori per i rispettivi problemi fisici Joao Mario e Jeison Murillo: tra luci e ombre apportate anche dai sostituti dell'ultima ora la squadra conferma il percorso di crescita, ma alla fine deve accontentarsi di un solo punto.

SOLITO VIZIO - De Boer lancia nella mischia Ranocchia e Kondogbia, a entrambi il compito di non far sentire troppo l'assenza dei due elementi cardine della formazione nerazzurra. L'inizio però è tutto in salita: il centrale umbro sbaglia passaggi e disimpegni, causando falli che fanno guadagnare campo e fiducia alla squadra rossoblu, mentre il francese è sperduto in un ipotetico ruolo da mediano, non segue i movimenti dei compagni e perde palloni ad alto rischio, uno dei quali causa la ripartenza per lo 0-1 di Destro, al primo centro in campionato contro la sua ex squadra. Per la quinta volta quest'anno l'Inter passa in svantaggio, un vizio che la squadra di De Boer non riesce a scrollarsi di dosso, dimenticato solo nello scorso turno infrasettimanale con la vittoria per 2-0 a Empoli. Se con il passare dei minuti Ranocchia riesce a risollevarsi con interventi preziosi, Kondogbia non ritrova più la bussola e viene richiamato in panchina dopo appena 26 minuti da De Boer, che lo sostituisce con Gnoukouri. Il classe '96 ivoriano offre nuova linfa al centrocampo e si mette in mostra agli occhi del tecnico olandese con una prestazione di quantità e qualità. Un bel passo in avanti pure nelle gerarchie.

FABBRICA DELLE OCCASIONI - Promosso a pieni voti alla sua prima da titolare anche Senna Miangue, supervisionato sulla corsia di sinistra da Perisic, ma le occasioni maggiori fioccano soprattutto dal lato opposto del campo. Candreva è una fabbrica di cross (17 in totale, la metà dei 34 effettuati in partita dall'Inter) e uno di questi è tanto calibrato da ispirare il mancino al volo dell'esterno croato, a segno con l'undicesima firma personale in nerazzurro, la seconda stagionale e la nona nelle sue 40 presenze in Serie A. L'ex laziale continuerà a mettere palloni dentro l'area anche per tutto l'arco della ripresa, ma stavolta per Icardi non è giornata. Maurito ci prova ripetutamente di testa, mentre nel recupero arriva la chance più ghiotta con il mancino ciccato sul cross dalla sinistra dell'instancabile Perisic. In apertura di ripresa gli aveva già detto di no Da Costa con una super parata in apertura di ripresa sul destro ravvicinato dell'argentino (il portiere aveva già fatto gli straordinari nel primo tempo su un altro tentativo al volo di Candreva).

SPERANZA DO BRASIL - Per cambiare le sorti del match De Boer si affida all'artiglieria pesante, facendo uscire al 65' Banega, "cervello" del gioco dei nerazzurri, e inserendo al suo posto Eder. Il tecnico chiede meno fraseggi e più sostanza, ma lo spartito, pur con l'ingresso di un'altra punta, rimane invariato. L'ultima speranza del mister olandese arriva direttamente dal Brasile: già al momento del riscaldamento a bordo campo riesce a infiammare i 42 mila presenti a San Siro, Gabigol, però, non è Ronaldo e il miracolo tanto atteso di vedere subito in campo un altro Fenomeno si spegne con il trascorrere dei minuti. L'ex Santos dà fluidità e tiene largo il raggio d'azione sulla trequarti di destra ma la difesa dei felsinei resiste anche alla fame del debuttante. Niente miracolo a San Siro nemmeno per Ranocchia, che all'ultimo secondo si divora di testa la chance del 2-1 e si preclude di coronare una prestazione in crescendo e riscattarsi davanti al pubblico di casa dopo le ultime annate da dimenticare. L'Inter rimane terza grazie alla sconfitta della Roma e al pareggio tra Milan e Fiorentina, ma il treno scudetto guidato anche quest'anno da Juve e Napoli (rispettivamente a +4 e a +3 dai nerazzurri) rischia già di scappare. Domenica prossima proprio contro i giallorossi un'altra sfida crocevia per un posto fra le grandi.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 26 settembre 2016 alle 08:30
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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