Nella scorsa stagione si era evidenziato un problema costante: Mauro Icardi era spesso troppo solo. Unico uomo in grado di fare tanti gol, unico centravanti in una squadra che fatica a trovare un altro giocatore dai gol "sicuri". Perisic è sicuramente un'arma offensiva importante, ma non un goleador. Candreva invece non ha nelle marcature una delle sue caratteristiche. Era questo, quindi, uno dei primi obiettivi del mercato estivo: trovare un esterno che avesse tanti gol nei piedi.  

Il profilo ideale era quello di un mancino che giocasse a destra, una tipologia di giocatori sempre più importante nel calcio moderno. Avere un uomo che converge verso il centro con il proprio piede forte, senza dover sempre andare sul fondo, è uno sfogo di gioco importante. Talvolta anche estemporaneo, ma fondamentale nelle grandi squadre. Il giocatore che salta l'uomo, entra dentro il campo per scambiare con i compagni e arrivare al tiro. Un jolly, una variante, una soluzione: si può usare la terminologia che si vuole, ma la sostanza è chiara. Altrettanto palese però è che l'Inter questo tipo di giocatore non ce l'ha. L'ha cercato nel mercato ma non lo ha trovato, e in questo il duo Ausilio e Sabatini ha fallito. 

Il primo nome cercato era quello di Di Maria, lui sì capace di cambiare faccia ad una squadra. Come lui piaceva anche Berardi. Entrambi per ragioni di costi (chi di cartellino, chi di ingaggio) non sono arrivati. Sembrava fatta invece per Emre Mor, sicuramente meno pronto dei primi due ma con tutte le carte in regola per dare alla rosa di Spalletti quello che le manca. E' rimasto lontano da Milano, bloccato da incomprensioni con gli agenti. Nell'ultimo giorno di mercato l'Inter ha ripiegato su Karamoh, che è un dribblomane, è un giocatore di qualità, ma è comunque destro di piede. 

Spalletti l'anno scorso ha trasformato Salah da diamante da sgrezzare a certezza, tanto che il Livepool lo ha strappato dalla Roma a peso d'oro. Proprio Salah era quel giocatore che risolveva molte grane alla Roma dell'anno scorso, con le sue accelerazioni improvvise. Da destro verso il centro o verso il fondo: il terzino avversario non sa mai da che parte può essere attacco, diventando quindi più fragile. L'Inter non avrà, almeno fino a gennaio, questa soluzione di gioco. Candreva va sul fondo, Karamoh è tutto da scoprire mentre Cancelo, anche lui ancora da verificare, è comunque un terzino applicabile a esterno alto. Fa sorridere che l'Inter, almeno in teoria, quel tipo di giocatore l'aveva ed era Gabigol: è andato al Benfica quando non era più possibile tenerlo qua. Tutto verrà messo ancora una volta nelle mani di Spalletti, che dovrà tirare fuori la bacchetta magica e colmare ad un'altra lacuna, sperando di riuscire a nascondere a lungo la polvere sotto il tappeto. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 03 settembre 2017 alle 15:00
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
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