Su gentile concessione di AS Cittadella, FcInterNews.it ha avuto l'opportunità di intervistare in esclusiva tre giovani talenti "Scuola Inter" che in questa stagione si stanno ritagliando uno spazio molto importante in un Campionato molto difficile come quello della Serie B italiana.

Raffaele Di Gennaro, portiere classe 1993 di Saronno, in quest'annata si sta rivelando come una tra le pedine fondamentali della squadra di Mister Claudio Foscarini, autore di prestazioni di assoluto livello.

Rodrigo Alborno, esterno classe '93 di Asunción, è un elemento di grandissima prospettiva, pedina della Nazionale paraguaiana Under-20, frenato in quest'ultimo periodo da uno stiramento di secondo grado alla coscia sinistra, che lo ha costretto a 5 settimane di stop, ma il rientro in gruppo appare imminente.

Simone Pecorini, mediano milanese anch'egli classe '93, impiegato con continuità dal tecnico granata, non ha tradito le attese, risultando un vero "muro" del Cittadella davanti alla difesa.

Di seguito, l'intervista completa ai tre canterani nerazzurri:

Rodrigo Alborno

Prima di tutto come stai? L'infortuno è alle spalle?
"Il problema alla coscia sinistra è passato, sto molto meglio e il rientro con la squadra è imminente. Credo che lunedì potrò già fare allenamento insieme ai compagni".

Sei soddisfatto della tua stagione fino a questo momento?
"Posso dire di sì. Sono riuscito anche a segnare, ma si può sempre fare di più. Spero, dopo il rientro in campo, di poter dare il mio contributo in questa seconda parte di stagione".

A livello tattico, invece, qual è il ruolo in cui ti senti di poter dare il meglio?
(Interviene Di Gennaro che, scherzando, dice "In panchina!", ndr) "Sinceramente penso che il ruolo di esterno alto sia quello più adatto per le mie caratteristiche. Ma, ormai, mi sono adattato anche come terzino, quindi per me è uguale in questo momento".

Hai contatti con la dirigenza nerazzurra? L'Inter ha un progetto su di te?
"Dico la verità: da quando sono andato via da Milano non ho sentito più nessuno dei dirigenti".

Capitolo Stramaccioni: cosa puoi dirci in merito al tecnico che ti ha lanciato all'Inter?
"Per me Strama è un grande allenatore, è giovane. Deve ancora crescere come tecnico, per via della giovane età, ma sono sicuro che diventerà un grande allenatore".

Raffaele Di Gennaro

Anche a te vorrei chiedere un giudizio sulla tua stagione. Sei soddisfatto del tuo rendimento?
"Devo continuare così, ma si può sempre migliorare e fare di più. Ma prima di tutto viene la squadra, con l'obiettivo salvezza che stiamo inseguendo. Spero che le mie parate possano servire a questo, faccio un esempio: preferisco fare una sola parata, ma decisiva, piuttosto che farne 5-6 a partita ma che non contribuiscono a portare punti".

Com'è stato il salto dal calcio giovanile a quello professionistico?
"Dico la verità, abbastanza naturale. Questo grazie al fatto di aver fatto parte di una Primavera prestigiosa come quella nerazzurra, dove la parole d'ordine era, sempre e comunque, "vincere". Il calcio dei "grandi" è diverso, certamente, ma ripeto: aver fatto parte di una Primavera così importante mi ha aiutato molto".

Ti senti pronto per un duello futuro con il tuo "collega" Francesco Bardi per la porta dell'Inter?
"Lui ha un anno in più di me, ed io penso solamente a far bene qui a Cittadella, poi è normale che io voglia lanciargli la sfida".

Hai avuto la fortuna di confrontarti con tanti grandi portieri durante la tua esperienza nerazzurra. Ci racconti un aneddoto e il portiere dal quale hai "rubato" il maggior numero di segreti?
"Assolutamente Julio Cesar, senza dubbio. Io ero giovane, quando ero in campo guardavo subito lui, ma non dimentico anche Handanovic. L'Inter ha sempre avuto grandi portieri, ma - nel mio "piccolo" - mi rivedo molto di più nel brasiliano, a livello di caratteristiche, rispetto a Samir, anche se anche lui è un portiere di altissimo livello".

Simone Pecorini

Partirei dalla squalifica che ti ha compromesso 6 mesi di campo. Senza ritornare sull'accaduto, vorrei sapere quanto ti è servita questa triste esperienza a livello caratteriale.

"Sembrerà assurdo, ma dico che non mi è servito a nulla, semplicemente perché ero innocente. In quella occasione non avevo detto assolutamente niente all'arbitro. E' servita per il fatto che, stando fuori per così tanto tempo dal campo, riesci a capire quanto sia importante per te giocare, questo certamente. Ormai con gli arbitri non parlo più, per evitare certe situazioni".

Anche a te voglio chiedere un giudizio sulla tua stagione. Come è stato l'impatto con Cittadella?
"Qui mi trovo benissimo. E' già un anno che sono qui e posso dire di essermi ambientato alla grandissima. Per quanto riguarda il Campionato, posso dire di essere contento a metà: sono in parte soddisfatto e in parte no perché, a parte il periodo delle tre vittorie consecutive, la squadra ha ottenuto meno di quello che avrebbe meritato. Saremmo stati un po' più tranquilli in questo momento. Dobbiamo ripartire molto carichi per arrivare il prima possibile a quota 50 punti".

Il tuo "sogno nel cassetto".
"Arrivare a giocare in Serie A, penso che questo sia il sogno e l'obiettivo di tutti. All'Inter? Certamente, sarebbe molto bello".

Concludo chiedendo, anche a te, un commento sul vostro ex allenatore Andrea Stramaccioni.
"Con il mister non ho più avuto opportunità e modo di sentirci da quando non è stato più il mio allenatore, a parte nel periodo della mia squalifica, in cui mi aveva chiamato per aiutarmi e rassicurarmi. Strama con noi ha fatto cose importantissime, lo reputo un grande tecnico e, soprattutto, una grandissima persona. Ho un bellissimo ricordo di lui. Per quanto riguarda il salto in prima squadra, credo che, come tutti, gli servisse un po' più di esperienza, ma come allenatore non si discute. Forse è arrivato in prima squadra un poì presto, anche se all'inizio ha fatto molto bene, però per gestire uno spogliatoio come quello dell'Inter servirebbe, forse, maggiore esperienza".

Di Gennaro: "Sono d'accordo con Simone. Anche gli infortuni hanno avuto molto peso, e non hanno di certo giovato a Stramaccioni. Tornando a noi, abbiamo fatto grandissime cose insieme a lui, ed è riuscito a dare un grandissimo contributo. Per me, comunque, è un grande allenatore".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 01 febbraio 2014 alle 22:00
Autore: Francesco Fontana
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