Davanti a lui gli attaccanti avversari diventano Nino che ha sempre paura di tirare un calcio di rigori, perché non sarà da questi particolari che si giudica un giocatore, ma un portiere sì. Samir Handanovic riempie la distanza che separa se stesso dal dischetto del rigore con l'ipnosi. Undici metri di terrore. Per gli altri, però. Ieri lo sloveno è stato decisivo. All'Inter, la vittoria che vale mezza Europa, gliel'ha portata in dono la sua manona, quella destra. Ha ipnotizzato Cassano, stendendo i suoi 193 centimetri a terra e deviando il rasoterra di Fantantonio con la punta delle dita. Il palo ha fatto il resto. Parolo, sulla ribattuta, l'ha graziato. Cassano prima si è disperato, poi gli si è avvicinato per stringergli la mano e fargli i complimenti. Già prima Handanovic aveva fatto una parata da urlo, andando a deviare a mano aperta un colpo di testa del fantasista destinato in rete. 

Il primo fu il 15 gennaio del 2007. Ne prese quattro, ma quel giorno Samir Handanovic parò il suo primo rigore in Italia. La partita era Arezzo-Rimini 4-1, la vittima si chiamava Daniele Martinetti. In carriera ne ha neutralizzati 27, quello di ieri è il 16° in serie A, il secondo consecutivo dopo la parata su Maxi Lopez di una settimana fa (e quest'anno, Handanovic ha incassato solo tre rigori sui sei affrontati). Nessuno ha fatto meglio nelle ultime nove stagioni. Numeri mostruosi, che lo eleggono specialista nel genere. La media di parate fa impressione: ogni tre tiri, uno Handanovic lo para.

Sezione: Focus / Data: Dom 20 aprile 2014 alle 09:24 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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