Serviva una prova di carattere all’Inter per dimostrare di non essere la squadra vista nell’ultimo periodo in campionato e in quel di 'San Siro' è arrivata. La Juve è stata battuta per 3-0, ma i nerazzurri sono stati eliminati ai rigori dicendo addio alla possibilità di disputare la finale contro il Milan. Andiamo a ripercorre la gara di San Siro in questo appuntamento con "Da Zero a Dieci”.

ZERO - Le volte in cui, nella storia, l’Inter è riuscita a battere la Juventus ai rigori in Coppa Italia. Nel 2004 i nerazzurri vennero eliminati proprio in semifinale ai calci di rigore dai bianconeri proprio a 'San Siro': lì a sbagliare il penalty fu Christian Vieri che se lo vide respingere da Chimenti. Una curiosità: quella volta in finale la Juventus perse contro la Lazio, allenata proprio da Roberto Mancini, attuale allenatore nerazzurro.

UNO - Il cambio mantenuto da Roberto Mancini per i supplementari, poi utilizzato per sostituire l’acciaccato Eder con Rey Manaj. Uno, però, è anche il numero di Samir Handanovic che, più di qualcuno, ritiene sarebbe stato il cambio originario poco prima della fine dei supplementari, come fece Louis Van Gaal contro la Costa Rica nei quarti di finali del Mondiale facendo entrare Tim Krul al posto di Jasper Cillessen per destabilizzare i tiratori avversari. Non si avrà mai la conferma, ma la sensazione è che questo sarebbe potuto e dovuto essere l’ultimo cambio rimane.

DUE - Quella di ieri sera è stata la seconda volta in cui l’Inter è stata costretta a giocare senza i due difensori centrali titolari, Miranda e Murillo: l’altra occasione fu in Coppa Italia contro il Cagliari e curiosamente quella partita terminò esattamente 3-0, come ieri sera.

TRE - Gli uomini che hanno costruito l’ultima occasione nei tempi regolamentari, al 94° minuto quando Neto si è superato negando la rete della vittoria a Ivan Perisic. Santon, Biabiany ed Eder hanno imbastito questa clamorosa palla gol che solamente il portiere brasiliano ex Fiorentina ha saputo sventare negando la gioia di un’impresa dal sapore epico.

QUATTRO - I giocatori nerazzurri usciti malconci dalla sfida di 'San Siro'. Geoffrey Kondogbia ha subito un trauma cranico alla zona parietale della testa ed è stato portato al Niguarda per accertamenti, Eder ha lasciato il campo nei tempi supplementari per un problema all’adduttore della coscia sinistra, Davide Santon è stato vittima di crampi per gli ultimi 15 minuti di gara e Gary Medel ha giocato zoppicando per un problema di natura muscolare gran parte dei supplementari. Le loro condizioni saranno da valutare, ma questa volta gli infortuni non vanno presi come un errore di preparazione atletica, ma come evidente segnale di aver messo tutto quanto in campo per tentare l’impresa.

CINQUE - Nessuno dei giocatori della Juventus ha raggiunto, da solo, il 5% di possesso palla, quello che ha toccato il pallone per più tempo è stato il portiere Neto (4,7%). I bianconeri si sono fermati ad uno sconcertante 40% di possesso palla figlio di uno schieramento tattico inusuale per la squadra di Allegri che, non a caso, è poi ritornato al 3-5-2 per evitare di prendere una seria imbarcata vista la scarsa prestazione di Bonucci e Rugani come coppia centrale di difesa. Il tecnico ha affiancato a loro Barzagli togliendo un evanescente Asamoah, schierato terzino per bloccare Perisic, ma che in realtà il croato non lo ha mai visto, se non da dietro.

SEI - Spesso si è criticata la vena offensiva dei nerazzurri, ma ieri sera a 'San Siro' la squadra di Mancini ha tirato ben 6 volte nello specchio della porta trovando la rete in tre occasioni. Sei sono anche i tiri totali scoccati da Ivan Perisic che ha centrato i pali della porta difesa da Neto in ben 3 occasioni. Sicuramente la prestazione del croato è stata l’arma in più nel corso della semifinale e potrà tornare utile nel finale di questa stagione.

SETTE - Gli esterni della Juventus Cuadrado e Alex Sandro sono stati saltati in dribbling per un totale di sette volte. I due bianconeri sono rimasti completamente in balia di Perisic, Ljajic e Brozovic sugli esterni e infatti il gol del 2-0 arriva proprio da un’azione manovrata sull’out di destra dei nerazzurri conclusasi con un perfetto taglio da sinistra sul secondo palo di Perisic.

OTTO - I cartellini gialli estratti dal signor Gervasoni nei tempi supplementari. Il fischietto mantovano ieri sera ad un certo punto ha perso il controllo della gara e verosimilmente sarebbe servito qualche cartellino rosso. Perisic e Zaza sono gli indiziati principali, ma il numero così elevato di ammonizioni, specialmente nelle fila della Juventus, fa capire come tra i bianconeri ci sia stata reale paura di perdere questa finale di Coppa Italia.

NOVE - Le chance create dai nerazzurri partite dai piedi di Ljajic, Eder e Brozovic. Questi tre giocatori sicuramente sono stati fra i più propositivi fra le fila dell’Inter, la loro posizione fra le linee ha creato molti problemi alla difesa della Juventus e il risultato dei novanta minuti è figlio soprattutto della loro prestazione.

DIECI - La percentuale in più dei nerazzurri di passaggi riusciti rispetto a quelli bianconeri: 87% per la squadra di Mancini, 77% per la Juventus. Questo dato è interessante, ma ancora di più se si analizza che nella metà campo offensiva l’Inter ha completato ben il 77% di passaggi contro il solo 64% dei bianconeri: ciò vuol dire che i nerazzurri oltre ad essere stati più presenti nella metà campo dei torinesi sono stati molto più abili nell'attaccare rispetto agli avversari.

Sezione: Da Zero a Dieci / Data: Gio 03 marzo 2016 alle 19:24
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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