L'appuntamento è fissato per il prossimo 29 ottobre, ovvero il giorno dell'assemblea dei soci. All'ordine del giorno soprattutto l'approvazione del bilancio stagione 2011-2012, in perdita per circa 80 milioni. E allora ecco una nuova ricapitalizzazione per ripianare il debito e rilanciare l'esercizio come già accaduto l'anno scorso (con 40 milioni freschi freschi). E come già accaduto in passato. Le differenze e i benefici del nuovo regime gestionale - con l'abbattimento del monte ingaggi - si vedranno pienamente a partire dalla stagione 2012-2013. Sempre in attesa degli ingressi nel Cda di Kamchi Li, Kenneth Huang e Fabrizio Rindi, in rappresentanza della cordata cinese che acquisterà il 15% della società (per una cifra attorno ai 55 milioni).

In questo contesto, la Gazzetta dello Sport ci rammenta come Massimo Moratti in questi anni di presidenza, ha saputo tenere in vita l'Inter nonostante il progressivo addio dei soci minoritari. Il conto è arrivato a 1.160 milioni e dagli ingaggi faraonici degli anni iniziali fino al Triplete c'è stata una costante: l'Inter non ha mai chiuso un bilancio in utile e ha accumulato perdite per 1.326 milioni.

Attualmente il main sponsor Pirelli (nel 2002 era arrivato a detenere addirittura il 19,5% delle azioni) ha contribuito a ripianare i deficit per circa 100 milioni, riducendo quindi a sua volta la quota all'1,6% nel 2007. Nel corso degli anni hanno mollato la presa anche Interbanca e la famiglia Giuliani.

Al momento, dunque, resta proprio a Moratti il controllo pressoché totale del club, con il 98,2% del pacchetto. E non a caso, in attesa dei soci asiatici, è arrivato il taglio agli stipendi: solo quest'anno sfrondati dal monte ingaggi 45 milioni di euro. E con la nuova politica gestionale è arrivata anche quella tecnica, con il rilancio quasi forzato di un settore giovanile, ad oggi tra le eccellenze d'Europa. La stessa scommessa su Andrea Stramaccioni, tecnico giovane, preparato e di qualità, ha chiaramente pure un risvolto economico: Strama percepisce 1 milione all'anno, mentre, ad esempio, Antonio Conte alla Juventus ne guadagna il triplo.

Lontani i tempi delle vacche grasse e delle spese folli, un periodo "di scelte tutte sbagliate" come lo stesso Moratti ha commentato. Lontanissimo, diverso, ma non necessariamente peggiore. Di necessità virtù, insomma, e chissà che questa necessità non porti a risultati ancora maggiori dell'abbondanza...

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 15 ottobre 2012 alle 09:14
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print