Ultimamente leggo con una certa insistenza di voci che vorrebbero Andrea Ranocchia destinato al Napoli nel maxi scambio per portare Lavezzi all’Inter. Noi ci siamo mossi giorni fa per capire quale fosse la realtà dei fatti, traendo conclusioni abbastanza eloquenti: via Lucio, il difensore di Bastia Umbra ne raccoglierà l’eredità al fianco di Walter Samuel, nella coppia di centrali difensivi della nuova stagione. Idea semplice, prevedibile, che però cozza tremendamente con gli ultimi pseudo sviluppi della trattativa per il Pocho. Sul tavolo di De Laurentiis ci sarebbe una proposta nerazzurra di tutto rispetto: Pandev + Pazzini e (pochi) soldi. Ma evidentemente in quel di Napoli il centravanti di Pescia non stuzzica particolarmente l’appetito ed ecco che, a fronte dell’offertona parigina (Leonardo più che mai rompiscatole, con il budget che ha potrebbe prendere chiunque ma irrompe sempre sui giocatori che interessano all’Inter, quasi la seguisse via Twitter…), tutta cash, nasce la seconda opzione: Pandev + Ranocchia e soldi.

Ovvia la reazione dei tifosi, che stentano a crederci: un giocatore come l’ex Genoa non può essere sacrificato sull’altare di Lavezzi, soprattutto oggi che la difesa ha tremendamente bisogno di lui. Concordo pienamente, tra le tante possibili contropartite utilizzabili, per questioni anagrafiche, economiche e tecniche Ranocchia è il meno indicato. Preferisco dunque rimanere ancorato alle garanzie raccolte giorni fa, che eleggono il nazionale azzurro a incedibile. Su Pazzini il discorso è diverso: molti tifosi non credono che l’offerta che coinvolge lui e Pandev necessiti di un’integrazione finanziaria. Se il macedone vale 10/12 milioni e il Pazzo, solo nel gennaio 2011, è stato acquistato per circa 18 milioni di euro (12 + Biabiany). Ergo, valutazioni alla mano, 30 milioni, quanto basta per compensare la clausola del Pocho. La matematica non è opinabile, ma il calcio sì. Ecco perché anche l’inserimento di Pazzini nella trattativa non consentirebbe all’Inter di coprire la clausola.

Nell’ultima stagione infatti il valore del cartellino dell’attaccante è sceso, causa prestazioni al di sotto delle attese, perdita recente della nazionale e un anno in più, che lo avvicina alla trentina. Se il Pazzo avesse segnato con continuità, forse non sarebbe neanche sul mercato. Ma avendo risposto negativamente alle attese, è impossibile pretendere cifre faraoniche per lui, nonostante sia magari ancora il cannoniere di un tempo. Inoltre, con Stramaccioni il feeling tecnico-tattico è freddino, motivo in più per essere considerato cedibile. Con ovvia conseguenza di abbassamento del valore economico. Tra l’altro, il fatto che il club nerazzurro sia su Destro testimonia che come vice-Milito ha altre idee in questo momento. Siamo di fronte, dunque, alla svalutazione, inutile girarci intorno. Rinunciare a Pazzini, con il ritorno di Destro, sarebbe meno doloroso, ma una parte di cash a De Laurentiis Moratti dovrà comunque versarla. Sempre che le tre parti si mettano d’accordo.

Appare chiaro, però, che il Pazzo non sia mai stato così lontano dall’Inter come oggi e un rilancio a Napoli potrebbe essere gradito. Ma a Napoli sarebbero soddisfatti di un’offerta del genere? L’unica certezza è che per Lavezzi serva una scossa in casa nerazzurra, e il tempo stringe: la Tour Eiffel non è mai stata così ingombrante…

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Ven 25 maggio 2012 alle 12:00
Autore: Fabio Costantino
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