Inutile dire che è stata la giornata di Giampaolo Pazzini che, entrato nel secondo tempo, ha cambiato il volto alla squadra e alla gara, segnando due gol e procurandosi il rigore, poi trasformato da Samuel Eto’o. Non solo, tanto movimento e lavoro sporco. Non che l’Inter non meritasse di andare in gol prima dell’ingresso dell’attaccante toscano. Anzi proprio la fase di offesa è stata la nota positiva del primo tempo. Mentre quella di difesa ha fortemente penalizzato il primo tempo interista. Tre occasioni per il Palermo, due gol subiti e un palo. I nerazzurri avevano spinto bene grazie al solito Maicon, che sulla fascia ha macinato chilometri, con Cambiasso e Motta pronti a inserirsi. Impalpabile invece Coutinho che, al di là di qualche spunto individuale, non ha saputo fornire appoggio alle punte. L’Inter ha creato, ma in alcune occasioni Sirigu ha parato e in altre il pallone non è voluto entrate.

Le sostituzioni del secondo tempo hanno cambiato il volto dell’Inter: tre punte con Kharja che ha preso il posto di Coutinho, andandosi a posizionare di fianco a Maicon e Pazzini che va a fare il centravanti, con Milito che prima lo ha affiancato in area salvo poi allargarsi nei minuti finali, a sostegno del centrocampo. Fuori Santon, Zanetti è andato a sinistra. Delio Rossi ha cercato di porre rimedio e di gestire una situazione che si stava facendo pericolosa togliendo Miccoli per Kasami che poi ha avuto il merito di procurarsi il rigore con un inserimento centrale. L’Inter ha ribaltato la gara, grazie all’asse Kharja-Pazzini che ha portato alla causa il rigore segnato da Eto’o, e dopo l'ingresso obbligato di Obi per Cambiasso, ha mantenuto larghi in copertura Milito a destra ed Eto’o a sinistra.

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Sezione: L'angolo tattico / Data: Lun 31 gennaio 2011 alle 10:10
Autore: Alberto Casavecchia
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