"Io sto con Ranieri. Non perché lo consideri il più grande allenatore di tutti i tempi (lo è sir Alex Ferguson), ma perché non è l’ultimo arrivato. Ha allenato Juventus, Roma, Chelsea, Valencia, Atletico Madrid, Napoli. Non proprio squadrette.

Io sto con Ranieri. Confrontiamone il palmares con, per esempio, quello di Hector Cuper:  due Supercoppe di Spagna e una Coppa Conmebol  per l’argentino; una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Coppa di Spagna, una coppa Intertoto, una Supercoppa Uefa per il testaccino (non sono uno storico; è Wikipedia). Pure, Cuper giunse da noi su cuscini di entusiasmo, mentre Ranieri arriva su una graticola di scetticismo, se non di aperta ostilità.

Io sto con Ranieri. “Non mi interessa il modulo, guardo ai giocatori” è un oggettivo buon senso imbevuto di competenza.

Io sto con Ranieri: “Voglio vedere i campioni di prima, che non mollano l’osso fino all’ultimo secondo” è grinta quanto mai necessaria.

Io sto con Ranieri. Perché non sto più con Mourinho. L’immenso Josè è altrove e ha i suoi problemi. Gli auguro di risolverli, e non spero siano pretesto per tornare laddove è stato meglio che in qualunque altro posto.

Io sto con Ranieri. Perché non ne posso più di tifosi nostalgici, specchio di una società (sportiva) al momento incapace di operare con la dovuta efficienza. Come giudicherebbero, i mercati, una multinazionale inchiodata all’inettitudine perché non ha saputo sostituire il proprio manager di punta?

Io sto con Ranieri. E se sto con lui è anche grazie a Josè Mourinho. Forse sono l’unico interista a pensarlo, ma la sua fuga a Madrid non l’ho mai digerita. Non che non dovesse cambiare, per carità. Ma c’è modo e modo. Sarebbe bastato tornare a San Siro per l’ultima ovazione, girare il campo con la Champions a fare il pieno di applausi, farsi strapazzare da Materazzi, piangere come un vitello. E poi firmare per il Real. Ma quella fuga nell’auto di Perez mi sa tanto di chi non ha voluto scontrarsi con un sentimento che l’avrebbe sopraffatto, inducendolo a restare a Milano e – forse – ad andare incontro a ciò che è stata la stagione passata. A suo modo, mi sa tanto di codardia.

Io sto con Ranieri. Perché le minestre riscaldate non mi piacciono. Sacchi e Capello tornarono al Milan dopo i trionfi, e conobbero la polvere. Per non parlare di noi e di Roy Hodgson. L’unico in tempi recenti capace di tornare e vincere ancora è stato Lippi alla Juve, complice il maggior suicidio di massa nella storia del calcio, guidato da – guarda un po’ – Hector Cuper.

Io sto con Ranieri. Perché, non dimentichiamolo, se un terzo del Triplete lo attribuiamo alla zampata del Principe a Siena, è anche vero che se non ci fosse stato Giampaolo Pazzini non saremmo qui a lustrarci gli occhi con la “stagione perfetta”. Ranieri ha mostrato di saper lottare fino all’ultimo. Io sto con lui.

Io sto con Ranieri".

Igor

Sezione: Visti da Voi / Data: Sab 24 settembre 2011 alle 07:41
Autore: Redazione FcInterNews
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