"Troppo pessimismo intorno all'Inter, #InzaghiOut è roba demenziale"

Davvero troppo pessimismo. Analizziamo un attimo lo scudetto dell'anno scorso: l'Inter si laurea Campione d'Italia avendo Antonio Conte (12 milioni netti di ingaggio) in panchina, con 4 campionati vinti in carriera. Vicino a lui Lele Oriali (preziosissimo collante giocatori-staff tecnico), Pintus (probabilmente il miglior preparatore al mondo) + Lukaku, Hakimi ed Eriksen. Tre pezzi da novanta che, almeno in Italia, facevano la differenza. Nessuna squadra vincitrice dello scudetto, nella storia, era mai stata così pesantemente indebolita. Non solo: nella stagione scorsa ci siamo ritrovati fuori dalle coppe europee a dicembre, non c'è stata la Supercoppa nel bel mezzo della stagione e non c'era neanche stato il calendario assurdo degli ultimi 2 mesi. Non è normale affrontare nel giro di 40 giorni Lazio, Juventus, Atalanta, Milan, Napoli e Liverpool.

Ora: secondo me si sta pretendendo davvero troppo da questa squadra e da quest'allenatore. Inzaghi ha fatto i suoi errori, vero, ma era preventivabile. Non si diventa top coach solo perché ci si siede sulla panchina dell'Inter. Serve tempo, lavoro, esperienza. Ha i suoi limiti, certo, ma iniziare a leggere qua e là "#InzaghiOut" lo trovo francamente demenziale. Non si doveva pretendere lo scudetto da questa squadra. Si doveva sperare, si deve sperare che possa arrivare, ma non pretendere. Proprio per quello che ho abbondantemente spiegato prima. Non lo si fa apposta a scendere in campo e offrire prestazioni come quella di ieri. In 5 giorni la stanchezza fisica la puoi certamente recuperare, quella nervosa no. E io credo che, al netto dei limiti di tutti, l'Inter sia molto stanca dal punto di vista nervoso. Cosa vuol dire "nervoso"? Vuol dire che l'attenzione, l'applicazione, la concentrazione non sono sufficienti per poi andare a prevalere sull'avversario.

Le partite non si possono vincere sempre con il gioco. A volte servono delle zampate (guardate le recenti vittorie dei cugini) per portarle a casa. Ci manca questo. Ben vengano le analisi critiche, ma non andiamo a fare processi prematuri a giocatori e allenatore, perché comunque coi loro limiti stanno provando a dare il massimo.

Alessandro