Cara Redazione e cari amici interisti,
scrivo oggi dopo quasi due mesi di calciomercato, che ha visto l’Inter protagonista di scelte molto importanti per quanto riguarda la programmazione immediata e futura. Ho trascorso questi giorni speranzoso e ottimista, fiducioso dalle capacità dimostrate da Branca e Ausilio, ma a pochi giorni dal termine del calciomercato non posso non essere preoccupato e sfiduciato.
La mia preoccupazione, e sicuramente quella di gran parte degli interisti con cui ho potuto interloquire, riguarda innanzitutto la scelta del tecnico, che ancora oggi si ostina con l’implementazione di un modulo tattico che: prevede la difesa con tre centrali puri e non prevede l’utilizzazione del trequartista, nonostante abbia a disposizione una rosa allestita da elementi, che seppur duttili, meglio sposano una difesa a quattro, e l’utilizzazione del rifinitore, visto che abbiamo in rosa uno dei migliori al mondo, punto di forza della squadra (Sneijder), e una giovane promessa pronta a crescere e a far prendere fiato al titolare (Coutinho).
Personalmente, pensavo che dopo vari e vani tentativi, mister Gasperini avrebbe capito di perdere potenziale nell’arrangiamento degli elementi in possesso per la realizzazione del “suo progetto tattico”, e quindi avrebbe fatto un sacrificio concettuale-personale, per venire incontro al migliore adattamento delle risorse a disposizione per ottenere un rendimento ottimale.
Nonostante possa sembrare una cosa poco rilevante, il modulo tattico influisce in maniera consistente nell’allestimento della rosa, e quindi negli acquisti e nelle cessioni, nell’utilità maggiore o minore degli uomini a disposizione, nello stile di gioco e ovviamente nei nuovi equilibri da cercare per delle pedine abituate a certe posizioni e a certe distanze.
Pare ovvio, a questo punto che, per meglio prepararsi alla stagione che incombe, c’è bisogno di chiarezza: chiarezza che deve essere di ordine tattico, per capire cosa serve e cosa non serve, per colmare lacune esistenti in rosa, e lacune derivanti dall’anagrafe.
Chiarito questo, c’è da dire che si è dato via un campione assoluto come Eto’o, secondo solo a Ronaldo nell’Inter, da quando seguo il calcio, e quindi una decurtazione importante del nostro potenziale e valore totale della squadra. Il camerunense, a detta di molti personaggi del mondo del calcio, è insostituibile, ma una volta dato via, mi sembra necessaria la ricerca di una soluzione che sia la migliore in termini qualitativi e anagrafici; per intenderci non si fanno passi in avanti acquistando giocatori che seppur ancora molto validi, hanno una certa età: diamo via un top di trent’anni per acquistare un buon giocatore di trentadue!!! Penso sia intelligente assecondare le esigenze finanziarie facendo qualche sacrificio, cedendo qualche top, purchè si investa in giovani promesse, e quindi non si perda di vista la qualità accompagnata dalla prospettiva futura. Per esempio possiamo prendere, il mancato ingaggio di Alexis Sanchez un anno fà ad una cifra molto vicina ai 20 mln, rispetto ai 45 mln attuali, per sostituire il partente Balotelli; il mancato ingaggio di Eden Hazard “scoperto” da Moratti Jr in tempi in cui i costi per la sua acquisizione erano decisamente leciti; ed altri casi simili.
In sostanza, non sarà il buon Forlan a renderci ancora competitivi, nè adesso, né in futuro!!!
Le società sportive oggi sono più che mai simili alle imprese, per mantenere una certa competitività è necessaria la programmazione (laddove sia possibile) di qualsiasi aspetto, accompagnata da investimenti mirati a tal fine.

Grazie di cuore per tutto ciò che fate con il Vostro impegno!"

Martino

Sezione: Visti da Voi / Data: Mer 24 agosto 2011 alle 21:43
Autore: Redazione FcInterNews
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