"Io sono un ragazzo di 26 anni, e come tutti voi ho la stessa passione: i colori nerazzurri. Ho sempre considerato il calcio come uno sport dove vi era una sana rivalità sportiva, dove i giocatori erano considerati veri idoli adolescenziali e qualche volta anche vere "bandiere" (Bergomi e J.Zanetti). Vedendo quello che sta succedendo in questi ultimi anni e più recentemente con Ibra,Mou & Co.,francamente mi sto sempre più allontanando da questo stupendo sport dove ormai comandono sponsor, procuratori e giocatori. Forse sarò io che sono un romantico sognatore, ma sentendo domenica
una trasmissione sportiva dove è intervenuto il sig.Raiola (procuratore di Ibra) il quale alla domanda su un'eventuale partenza di Ibra risponde: "Zlatan non fa problemi di soldi: se noi volessimo più soldi li chiederemmo tranquillamente..." mi chiedo: un signore che guadagna 12 milioni di euro (24 miliardi del vecchio conio) all'anno, non si vergogna ogni anno a chiedere sempre più soldi? Discorso che vale anche per Mou: ridere durante una conferenza stampa sul suo ingaggio da 9 mln annui non è da persona da prendere come idolo dai giovanissimi. Credo che noi comuni mortali (laureati
e non) per arrivare a guadagnare una cifra come 1500 euro (una chimera per molti) debba addirittura cambiare città se non nazione.La colpa dei capricci di questi personaggi è anche nostra: sì, siamo noi tifosi che alimentiamo il sistema calcio e se noi cominciassimo ad essere più "freddi" con gente come Ibra & Company senza riempire di elogi uno che fa gol di tacco con l'Atalanta e Bologna e che sbaglia gol con Liverpool e Manchester Utd in maniere incredibili...Forse sarebbe l'ora che il Presidente si comportasse da imprenditore piuttosto che da tifoso. Non paga in questo calcio essere dei Signori con certi giocatori... Ma forse sono io (o noi) che siamo dei romantici sognatori...".

Antonio

Sezione: Visti da Voi / Data: Mar 02 giugno 2009 alle 21:47
Autore: Redazione FcInterNews
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