“Abbiamo giocato la fotocopia della partita del milan quando lo scorso anno gli abbiamo rifilato 4 goal.
Ci hanno trattato allo stesso modo.
E questa è la mia paura più grande..quella che Leonardo non riesca superare i propri limiti.
Non avremmo vinto neanche un decimo di ciò che abbiamo vinto in questi anni se la squadra non si fosse sacrificata come ha fatto.
E spero che Leo capisca che il 4-2-fantasia, come lo chiamano in gergo, non paga se la "fantasia" non è dedita al sacrificio.
E' stato struggente ieri sera osservare 6 giocatori sbattersi mentre venivano costantemente umiliati dal fitto e organizzato gioco del milan mentre altri 4 "pedoni" se ne restavano in attacco a guardare.
Cambiasso ad un certo punto mi ha fatto pena, Thiago Motta invece mi ha irritato profondamente per via del solito gioco lento e macchinoso.
Poi però rifletto e dico.."diamine, sono solo in due però.."
Ad un certo punto sul due a zero ho spento la tv.
Forse solo un altro paio di volte mi era successo..quella volta con la Samp in cui poi vincemmo di rimonta con gol del Chino, e nel derby scorso con Benitez in panca.
Non è una stagione da buttare, perchè una sconfitta non può vanificare quanto di buono è stato fatto sinora, ma mio avviso sono stati commessi degli errori tattici macroscopici.
E se non sono tattici, allora sono di atteggiamento.
Chiunque guardando la partita di ieri sera si è reso conto che la partita l'abbiamo persa per due motivi:
Due centrocampisti non bastano.
E' suicida giocare con quattro giocatori di attacco che non ritornano a difendere.
Queste due condizioni rappresentano il primum movens di tutto ciò che abbiamo (purtroppo) visto..reparti completamente staccati e imbucate da parte del milan che ha tagliato la nostra squadra quasi fosse un formaggio fuso.
Non starei ad infierire troppo sui singoli..la situazione mi pare ben diversa dal periodo (pessimo) vissuto con Benitez.
I giocatori ieri hanno corso, il problema reale è che l'anno fatto nella maniera più sbagliata possibile perchè erano messi malissimo in campo
Ad un certo punto la partita si è trasformato in un umiliante "torello".
Auspico una revisione tattica, un'altra partita del genere e tutto l'ambiente inizierà ad essere fortemente insofferente.
E se due indizi fanno una prova, Leonardo ha da rivedere quache idea.
Ora devi imparare dai tuoi errori, affinchè il derby non diventi un'ossessione”.
Andrea
“La fine di un ciclo, iniziato con un allenatore che mettendosi di traverso contro il sistema calcio italiano ha dato una mentalitá vincente ad una timida squadra abituata a perdere e finito con un grandissimo allenatore, manager, comunicatore e stratega che e' riuscito pure a dare visibilitá, dignitá e personalitá a tutto il pianeta Inter, Societá compresa.
Dopo la ultima Champions vinta dai rossoneri in modo molto casuale, avevo felicemente pronosticato il rapido declino del Milan dopo che Galliani & Co. avevano autocelebrato a dismisura l'impresa fino a dimenticarsi di analizzare le cose con un minimo di senso autocritico.
Ora purtroppo ci siamo cascati pure noi; la Societá non ha saputo vedere ció che non stava funzionando accecata come molti altri da uno storico triplete.
Orfani di Mourinho, ci siamo trovati a rimpiangerlo quasi subito ma senza minimamente fare tesoro di quello che aveva detto nell'inverno del 2010.
Paradossalmente il triplete e' arrivato con un modulo figlio di una mancanza congenita dell'Inter di questi ultimi anni: un centrocampo non all'altezza dei traguardi imposti dalla Societá.
Mourinho aveva stigmatizzato questa cosa, non senza creare qualche malumore all'interno della Societá e aveva dichiarato che in mancanza di centrocampisti di notevole levatura tecnica era obbligato a far giocare gli attaccanti anche da centrocampisti.
Con la sua personalitá ha imposto ad Eto'o, Pandev, Milito e Sneijder notevoli sacrifici in copertura e a Londra contro il Chelsea e' nata l'Inter del triplete.
Ora, dopo la parentesi Benitez che giustamente aveva capito i limiti della squadra, chiedendo alla Societá un paio di centrocampisti con nuova linfa, e' arrivato Leonardo che deve aver pensato che con qualche sorriso era possibile ripetere il modulo di Mourinho con la stessa intensitá e applicazione da parte di giocatori con la pancia piena di cui qualcuno pure bollito dopo un anno al massimo della tensione.
I nuovi acquisti, Karjha, Coutinho e Mariga, non offrono chiaramente le garanzie per poter allestire un centrocampo di qualitá ed intensitá che avrebbe sicuramente richiesto Mourinho se fosse rimasto almeno un altro anno con noi.
Derby e campionato sono stati buttati al vento con una leggerezza inaccettabile da parte di qualche giocatore, dell'allenatore e di una Societá che non puó certo esimersi dalle sue colpe, che in ordine temporale, sono state le prime.
Ora non ci resta che ricompattare tatticamente la squadra ritornando al rombo, dimenticandoci del calcio divertente (per gli altri) di Leonardo e difendendo compatti per poi ripartire in contropiede, unica arma logica per una squadra senza atletismo e tecnica a centrocampo e con attaccanti che pensano in forma troppo egoistica, Eto'o in primis, tanti sorrisi a tutti ma poca disponibilitá tattica.
Spero almeno che il derby abbia portato consiglio all'allenatore e soprattutto alla dirigenza per evitare in futuro di cercare solo grandi attaccanti, ricordando che la vera anima di una grande squadra si deve costruire in mezzo al campo.
Avessimo Matteoli, Berti e Matthaus potrei anche sognare di rivincere la Champions alla faccia dei permalosi catalani, ma con Stankovic, Cambiasso e Motta in queste condizioni preferisco sognare ad un mercato di eccellenti centrocampisti”.
Paolo
“Un saluto alla redazione di FcInter che rende il sito sempre ricco di contenuti interessanti. Vorrei aggiungere delle considerazioni.
Sabato sera purtroppo nel derby è finita nel modo che meno ci si aspettava. Era abbastanza comprensibile che il Milan avrebbe sfoderato un calcio più aggressivo e grintoso del nostro: Gattuso e Van Bommel hanno quel tipo di gioco, lo stesso Boateng pur essendo offensivo ha molta intensità. Insomma un centrocampo più concreto che spettacolare il loro, contro uno fatto di palleggiatori, il nostro. L'Inter, con Stankovic in panchina e Zanetti fuori dal centrocampo, non poteva metterla sull'agonismo e sull'intensità ma chiaramente poteva metterla sul piano del possesso palla, facendo correre a vuoto i mediani rossoneri.
Invece non è andata così perché non hanno funzionato diverse cose. Maicon non in serata non ha mai spinto e sappiamo bene che quando non partecipa alla manovra il gioco dell'Inter diventa prevedibile. Cambiasso e Motta non hanno recuperato molti palloni e hanno pressato poco. Sneijder ha brillato poco nel 1° tempo per poi spegnersi del tutto nel 2°.
In più la difesa rimaneva troppo distante dalla linea mediana tenendo la squadra troppo lunga e creando voragini nelle quali si infilavano a meraviglia i veloci Pato e Robinho. Poi il gol annullato dall'arbitro e l'altro letteralmente divorato da Eto'o forse nervoso dopo l'episodio coi giornalisti di qualche giorno fa, hanno impedito di raggiungere quell' 1-1 che forse avrebbe cambiato le cose.
A Leonardo più che il modulo forse troppo offensivo imputerei la poca reattività in panchina. Maicon poteva uscire anche se considerato un intoccabile: Nagatomo difficilmente avrebbe fatto peggio e magari avrebbe allargato il gioco anche sul lato destro del campo totalmente sguarnito da parte nostra, per la latitanza contemporanea del brasiliano e di un impalpabile Pandev, sostituibile (non avendo preso Sanchez a gennaio!) con Stankovic, Kharja o Milito adattati.
Speranze di rimonta? Una sola: l'Inter vinca tutte e sette le prossime partite, compresa la difficilissima trasferta al San Paolo e il Milan perda 2 partite. Sulla carta i rischi maggiori li avranno domenica prossima a Firenze se accuseranno un calo di tensione post-derby (che ci riporterebbe subito a -2) e nei big match contro Roma e Udinese. Certo vincere un campionato avendo perso quasi tutti i big match: 2 col milan, 1 con la juve, 1 con la roma, 1 con la lazio e 1 con l'udinese (10 punti su 10 incontri considerando anche la vittoria di gennaio col napoli) è qualcosa di altamente improbabile o forse di inedito”.
Francesco
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