"Gentile redazione,
questo mio commento vuole essere una mia personalissima ed opinabile analisi sul momento calcistico dell'Inter, che senza dubbio ha vissuto una stagione quantomeno inaspettata.

Dal momento del grande abbandono del sempre amato Mourinho, l'Inter si è trovata senza il più completo allenatore del momento (non me ne voglia Guardiola, che per me ne ha ancora da fare di strada), con una stagione storica alle spalle e tantissime aspettative da rispettare. La politica societaria rispetta appieno la personalità del nostro Presidente: la riconoscenza prima di tutto. Rinnovi discutibili ma meritati. Qualsiasi interista, in debito di gratitudine, avrebbe rinnovato contratti, adeguandoli - ciò nonostante le sparate di simpatiche figure come Hidalgo.
Tuttavia, la scelta dell'allenatore ha influito più di ogni altra: si decise allora di puntare su un Signor allenatore, Benitez, che però mancava della verve necessaria, della tenacia e della veracità che inondavano qualsiasi conferenza mouriniana. Al capolinea, si è deciso di fare l'opposto: via un grande allenatore, dentro un grande motivatore, Leonardo. Un pò come il Napoli, che da Donadoni passò a Mazzarri. Sembrava aver ripagato la fiducia di Moratti, Leonardo, che se non altro, ha re-incendiato una stagione che non rispettava minimamente le aspettative di inizio stagione.

Mi aspetto, senza nessuna mancanza di gratitudine al tecnico brasiliano, un bilanciamento in vista della prossima stagione. Se la speranza Mourinho resta sempre viva nel cuore di chi l'anno scorso ha vissuto in prima persona le gioie indimenticabili di un Triplete si atteso ma altrettanto inaspettato, io mi sento di indicare un paio di nomi di possibili e degni eredi alla panchina del Fc Internazionale Milano. Il primo, attuabile quanto fastidioso proprio per il legame affettivo con Josè I il Grande, sarebbe Luciano Spalletti: carismatico, da sempre promotore del bel calcio ed in grado di esprimersi ad altissimi livelli anche con squadre di seconda fascia. La seconda, suggestiva, opzione porta al Walter Mazzarri che tanto stiamo ammirando per concretezza, carisma, bel gioco da almeno quattro stagioni ( memorabile salvezza con la Reggina, strepitosa annata con la Sampdoria, finendo con un Napoli sorprendente ). Mazzarri poi, col suo 3-4-2-1 ( facilmente trasformabile in un 3-4-1-2) permetterebbe l'utilizzo in toto del nostro pacchetto di centrali difensivi, magari l'inserimento di un Santon giovato a destra e di un terzino sinistro di prima fascia ( sognando Bale ), il nostro capitano ed uno tra Poli ed Obi ( che personalmente considero fortissimo e pronto), Wesley dietro a Pazzini ed Eto'o.
Gli interisti sanno cosa sia la riconoscenza, ma non deve sfociare in perdita di senno, soprattutto con il FFP in atto: qualche cessione è doverosa, ed in vista di un ringiovamento della rosa, dobbiamo pensare a dove abbiamo più alternative. Maicon, Milito, Pandev, anche Lucio rappresentano ingaggi importanti ed, ahimè, non più indispensabili. Con Cordoba, Materazzi, Cambiasso e Stankovic sul viale del tramonto, loro rappresentano una speranza di monetizzazione.

L'Inter del futuro dev'essere modello Arsenal: ben(?) vengano anni tribolati, ma in previsione di un nuovo sistema fondato sulle nostre giovanili che continuamente regalano oltre ai risultati, giocatori di grande talento ad innumerevoli squadre di serie A.

Ben vengano esordi di ragazzi '92-'93 ( Crisetig è un talento purissimo), ben(?) vengano cessioni importanti e dolorose, ben (!) venga il nuovo corso della nostra Inter".

Germano

Sezione: Visti da Voi / Data: Lun 18 aprile 2011 alle 11:44
Autore: Redazione FcInterNews
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