"Da interista un pò troppo autocritico, ma sono cosí pure nella mia vita con me stesso, vi confido che , anche dopo la notte di Madrid, ero stato tacciato di disfattista da amici e conoscenti interisti.
Sostenevo che la fortuna ed un grandissimo allenatore erano stati fondamentali.
Secondo me la rosa interista, anche l'anno scorso, non era ai livelli di squadra top, usando una parola tanto cara a Mourinho.
Il nostro grande ex-allenatore aveva, senza pudore, affermato che il famoso cambio di modulo iniziato con Chelsea-Inter era stato pensato dopo essersi reso conto che il nostro centrocampo non aveva la qualitá tecnica sufficiente per costruire gioco contro le grandi d'Europa.
E' stata un'intuizione rischiosa ma poi rivelatasi geniale. I giocatori l'hanno seguito fiduciosi e volenterosi, caso emblematico quello di Eto'o.
La storia ha un lieto fine che si interrompe bruscamente la notte stessa delle celebrazioni di Madrid.
L'ambiente finisce per ubriacarsi di gioia ma con il risveglio un pó amaro del giorno dopo. Mourinho se ne e' andato e ci ha lasciato tutti qui con una grandissima responsabilitá, quella di fargli vedere che avremmo saputo camminare con le nostre gambe.
Il Presidente prima di tutti ha tirato fuori l'orgoglio e ha deciso che la squadra era fortissima, senza bisogno di nessun rinforzo e tantomeno nessun ritocco, anzi ha venduto la prima vera alternativa in attacco senza sostituirlo degnamente.
Era certo di dimostrare che la Cosa si sarebbe ripetuta anche senza bisogno di maghi di Setubal.
Poi decide il sostituto di Mourinho e chiama Benitez che molto timidamente ricorda alla Societá quello che Mourinho aveva giá sottolineato, mancavano un paio di centrocampisti in rosa di un certo spessore.
La Societá, non lo ascolta e con un pó di snobismo ribadisce che l'Inter ha giá la rosa per ripetersi in Italia ed in Europa; puó cosí iniziare a dedicarsi unicamente alle nuove strategie finanziarie.
Riprende la stagione ed Eto'o non perde tempo nel dichiarare che da ala sinistra non vuole piú giocare.
La scarsissima forma di Milito prima, il successivo infortunio e la grandissima forma di Eto'o sanciscono la nuova posizione del camerunense.
I punti in Italia ed in Europa li totalizza lui da solo insieme ad una coppia di centrali difensivi fortissima.
Tutti gli altri hanno un rendimento gravemente insufficiente e, cosa curiosa, i due dal rendimento piú insufficiente si mettono in evidenza con un paio di sceneggiate contro il nuovo allenatore.
Quest'ultimo, meno colpevole di tutti si intenda, continua imperterrito con il vecchio modulo ma con giocatori senza benzina per svilupparlo degnamente ed in piú con la convinzione che il possesso palla sia cosa utile per questa squadra e con questo modulo.
Snejider, abituato ai grandi spazi del contropiede, si trova ora a giocare da regista in un metro quadrato di spazio e per di piú senza nessuno vicino che sappia giocare nel breve e di fino, come Xavi ed Iniesta ad esempio.
Centrocampisti come Motta e Stankovic, analizzati statisticamente, all'americana, non rendono come centrocampisti di una grande squadra. Sono centrocampisti grandi solo a sprazzi.
Muntari, Mariga e Obi non sono da Inter.
Zanetti non e' un centrocampista.
Cambiasso e' l'unico che ha i numeri tecnici e statistici per giocare titolare ma con gravi problemi di forma per una volta non dovuti al Mondiale...
Senza tirare in ballo Maicon, Milito e Chivu, solo rendendoci conto veramente del livello del nostro centrocampo e' facile spiegare la situazione.
Prima Ibrahimovic, poi la coppia Milito-Mourinho, ora Eto'o , accompagnati sempre da una difesa fortissima, ci hanno nascosto il nostro punto debole, il centrocampo.
Sinceramente, dopo la magica notte di Madrid e i modi presuntuosi di Mourinho di dirci "addio", pensavo che l'orgoglio di Moratti producesse una campagna acquisti mirata a schiantare il Real Madrid l'anno seguente, invece l'orgoglio ha prodotto quell'atteggiamento un pó snob di riconfermare tutti e di credersi veramente i migliori.
Personalmente dal 22 di Maggio al 31 di Agosto sono passato troppo velocemente dalla esaltazione ad un logico pessimismo.
Mourinho, prima ancora della notte di Madrid, aveva capito che questa squadra non si sarebbe mai piú riproposta, neanche casualmente, a quei livelli ed egoisticamente ha girato i tacchi.
Noi invece rimaniamo qui ad aspettare che Stankovic, Motta e Cambiasso riprendano la forma. Un saluto".

Paolo

Sezione: Visti da Voi / Data: Gio 04 novembre 2010 alle 08:31
Autore: Redazione FcInterNews
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