Caro Zlatan,

sì, mi permetto di darti del TU perche' siamo coetanei, anzi...a fare i precisini sono sei mesi piu' vecchia di te, quindi ne ho tutto il diritto.

Le tue parole al veleno sull' Inter sono la ciliegina sulla torta in un giorno cosi' glorioso per lo sport sano e i colori nerazzurri: ci fanno capire quanto grandiose sono state le nostre imprese degli ultimi anni, e quanta invidia hanno seminato nei nostri avversari.  Quell'invidia che non e' certo un sentimento buono, ma che ti capire la grandezza delle imprese che compi. Queste tue parole danno a noi interisti modo di rigodere di certi trionfi anche a un anno di distanza, in un momento che per l'Inter non e' proprio dei piu' rosei. Grazie davvero perche' ci mancava qualcosa che ci stimolasse in un periodo cosi' abulico.

Volevo farti notare pero' due o tre cose, se proprio ti fossero sfuggite, che mettono quantomeno in evidenza il fatto che tu - ancora una volta - l'hai fatta proprio fuori dal vaso, ma non di poco...come spesso ti e' capitato, questa volta di parecchio.

Io sono una di quelle persone che ti ha sempre ammirato come calciatore, ancora prima che tu vestissi la maglia nerazzurra, che ti ha quasi idolatrato quando la stavi vestendo. Ho sempre preso le tue parti perche' le emozioni che mi davi sul campo erano indescrivibili, come stoppiavi la palla avevo un sussulto al cuore, pensando: "Chissa' cosa si inventa ora", perché quando vestivi la maglia dell'Inter palla al piede eri una forza della natura.

E per questo motivo e per le soddisfazioni che ci hai dato con la nostra maglia sulle spalle ero sempre pronta a spendere una buona parola per te, anche quando non lo avresti meritato.

Rendevi male in Champions?? : "Beh, sì....avra' dei limiti caratteriali che non gli fanno sopportare tanta pressione...ma e' colpa anche della squadra che non lo sostiene, lotta quasi da solo li' davanti".

Mandavi a quel paese qualche compagno meno dotato di te: "Suvvia, ragazzi...anche voi andate a cercare il pelo nell'uovo...queste cose sui campi di calcio sono sempre successe!".

Facevi un gesto osceno ai tifosi che ti fischiavano ma che fino a quel momento ti avevano sempre sostenuto: "Vabbe' ma e' un gesto istintivo, tutti possiamo sbagliare...e poi era riferito solo a quelli che lo fischiavano".

Avevo pianto di gioia a Parma sotto quel diluvio pazzesco, con le lacrime che sulla faccia si mischiavano alla pioggia, ma era cosi' bello che ormai non sentivamo nemmeno piu' il freddo dei vestiti inzuppati appiccicati alla pelle. Avevo pianto di gioia prima di tutto per la mia Inter, per quel trionfo al photo-finish dopo un finale di stagione travagliato..ma poi anche perche' eri stato proprio tu a darci quella gioia immensa, tu che avevi tribolato tanto per un infortunio nei tre mesi precedenti, tu che eri stato criticato per nasconderti nei momenti decisivi e proprio quel giorno avevi tirato fuori grinta e forza e ci avevi fatto vincere quella partita che sembrava rievocare vecchi fantasmi di sei anni prima....mi aveva fatto piacere per te, perche' sono una romantica e le favole dal lieto fine mi sono sempre piaciute un sacco.

Per carita', alla fine probabilmente non andavo tanto lontano dalla realta' quando ero sempre pronta a spendere una buona parola per te  ma sto sempre piu' realizzando che non te lo meritavi: non ti meritavi tanto amore da noi interisti. Noi viviamo la nostra passione in modo puro e disincantato, siamo dei tifosi-bambini che ci facciamo trascinare dall'amore per questa squadra, degli innamorati persi che non perdono la speranza anche nei periodi piu' bui e abbiamo un orgoglio e una forza d'animo che poche tifoserie hanno. Posso dirmi davvero contenta che tu te ne sia andato proprio alla partenza della stagione piu' gloriosa della nostra storia: tu non possiede queste qualita' che ci contraddistinguono e non avresti meritato tanta gloria con una maglia cosi' prestigiosa, non avresti meritato di stare in quel gruppo meraviglioso che ha fatto un'impresa che in Italia non era mai riuscita a NESSUNO.

Aspetta...ho forse parlato di gruppo? Eh gia' quelli che facevano i clan, quelli che tu hai odiato fin dall'inizio...hanno formato un gruppo meraviglioso di cui tu FORTUNATAMENTE non hai fatto parte.

Proprio quel gruppo composto da clan e per niente unito ha dato probabilmente sfoggio maggiore di questa sua qualita' di coesione e condivisione di intenti, di sacrificio, di spirito di abnegazione per i compagni in una serata splendida: 28 aprile 2010, Camp Nou di Barcelona. 

Mi dicono che tu fossi presente, che c'eri in quella distinta che il tuo allenatore aveva consegnato all'arbitro: nessuno pero' se n'e' accorto. Come spesso ti capita pero' in certe partite di prim'ordine in campo internazionale, ti sei eclissato, sei diventato inutile, quasi un peso per i tuoi compagni. L'Inter era rimasta con un uomo in meno per uno squallido teatrino messo su da un tuo compagno di squadra, ma la grinta e lo spirito di sacrificio di quell' " insieme di clan " - come tu lo hai vergognosamente definito - facevano si' che cio' non pesasse. E poi, diciamocela tutta, con te in campo era come giocare in partia' numerica: dieci contro dieci.

Non sara' stato un caso che il gol che ha dato speranza alla tua squadra e che ha bloccato il sangue nelle arterie di tutti gli interisti  per una dozzina di minuti sia arrivato proprio quando tu sei uscito dal terreno di gioco.

Probabilmente quella sara' stata una delle serate piu' frustranti della tua vita, se non la piu' frustrante in assoluto: i bambini dei clan che festeggiano in mezzo agli idranti accessi per non farli festeggiare, la finale di Champions - quella coppa che tu hai sempre sognato e che probabilmente non vincerai mai- ormai conquistata: i tuoi ex compagni, quegli scarsoni divisi in gruppetti che non ti passavano mai il pallone come volevi ma che quando hai vinto il titolo di capocannoniere ti hanno stritolato in un abbraccio affettuoso come pochi, realizzavano quello che era il sogno della tua intera vita ma prima di tutto era il sogno di tutti gli interisti. E tu non ne facevi parte, li guardavi impotente, o magari sei andato a nasconderti subito negli spogliatoi perche' essere spettatore di tutto cio' ti faceva troppo male. Eri andato li' proprio per realizzare questo tuo sogno, e te lo abbiamo scippato sotto il naso: AGGHIACCIANTE. Non capita nemmeno nei peggiori film horror.

E' stato bello pero', bellissimo anche per questo: pensavamo di aver messo a tacere la tua arroganza e la tua supponenza con questo trionfo davanti ai tuoi occhi, ma probabilmente a te quella serata e quel trionfo 24 giorni dopo non e' mai andato giu': sei riuscito a buttare fango anche sulla societa' che ti ha permesso di vivere, professiolamente parlando, gli anni migliori della tua vita.

Come tante altre volte, avresti fatto meglio a tenertele dentro di te certe cose. Probabilmente e' vero, sarebbe stato un po' ipocrita, ma sicuramente sarebbe stato piu' elegante e rispettoso nei confronti di certa gente che ti ha sempre stimato e rispettato, nei confronti di alcuni ragazzi che grazie a delle qualità che tu non possiederai mai quali spirito di sacrificio, umilta' e coesione di gruppo ops..volevo dire " divisione in clan"...hanno vinto tutto, ma proprio TUTTO quello che c'era da vincere. Appena nove mesi dopo dal tuo addio, pieno di spocchia e proclami contro-Inter.

E questa cosa, l'abbiamo capito, ancora non ti e' andata giu'. Fa niente, tu continua pure a provare a mandar giu' questa pillola amara, noi continuiamo ad assaporare la dolcezza di certi trionfi.

Sezione: Visti da Voi / Data: Mer 09 novembre 2011 alle 01:30
Autore: Francesca Ceciarini
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