"Esprimo un ringraziamento particolare alla Redazione di FcInterNews per la possibilità che dà ai semplici tifosi di esprimere il loro parere sulla squadra tanto amata. Qui di seguito, se la Redazione riterrà di pubblicarla sul sito, faccio alcune considerazioni. Dovessi dare un titolo a quanto segue, un bel titolo altisonante per intenderci, sceglierei questo:
Fede in questa squadra: tra inferno e Paradiso e le aspettative per il mercato che verrà.
Rinnovare, migliorare, rinforzare, sono i verbi che vengono utilizzati, nei confronti dell’Inter, per descrivere la prossima situazione di mercato ormai imminente e non manca chi scrive esprimendo idee del tipo “ciclo finito”, “rifondazione” ecc.
Premesso che l’Inter ha una rosa di giocatori, che è considerata dagli esperti tra le migliori in assoluto a livello mondiale, oltre a un vivaio giovanile di indiscusso valore, credo sia lecito fare il punto su alcune situazioni che portano a discussioni molto accese e all’esternazione di giudizi che sembrano“definitivi”, ma sui quali nutro personalmente molti dubbi.
La forza della squadra non è in discussione e lo dimostra anche il percorso di questa stagione tormentata dove comunque, almeno fino ad una settimana fa, era in corsa su tutti i fronti (in teoria lo è ancora mentre sto scrivendo). In discussione però sono ovviamente i risultati e soprattutto la loro discontinuità o se si vuole questo continuo passaggio dall’inferno al paradiso, dalle stelle alle stalle.
Prima di pensare al mercato allora bisogna anche chiedersi cosa c’è che non va ed elenco qui di seguito alcuni dubbi personali. Non vogliono essere critiche né per Leonardo né per altri, né soprattutto per la Società, ma semplicemente espressione di problematiche che a me sembrano evidenti e che penso non siano state risolte.
Alcuni giocatori dell’Inter possono giocare in vari ruoli, sono dei veri e propri Jolly. A suo tempo non ero d’accordo per es. con l’utilizzo di Cambiasso, da parte di Mourinho, davanti alla difesa, perché, come Leonardo adesso, lo vedevo efficace in attacco, coi suoi inserimenti e con la sua ottima visione di gioco, che lo porta a fare gol oltre che assist preziosi. Probabilmente però aveva ragione Mourinho nel volerlo in quel ruolo, perché la sua precisione (a volte, se ricordate bene, l’ha utilizzato addirittura come centrale in alcune situazioni d’emergenza nel corso di qualche partita) dava più equilibrio alla squadra, garantendo anche l’efficacia e la velocità delle ripartenze.
Il mitico capitan Zanetti, può essere spostato quasi ovunque ed è stato utilizzato come terzino di fascia, ma forse il suo forte contributo al filtro del centrocampo così viene meno e la fase difensiva ne risente. Qui è da chiedersi – in molti lo hanno già fatto - come mai Leonardo non abbia utilizzato Nagatomo , che oltre ad essere stato acquistato per questo specifico ruolo, con la sua corsa può coprire bene la fascia, fornire un aiuto costante Zanetti o altri ancora che operino sulla sinistra in mediana, infine essere aiutato lui stesso anche in fase difensiva.
Questi due esempi esprimono il dubbio non tanto sui giocatori, che per me non sono in discussione, ma sul loro utilizzo in funzione degli equilibri della squadra e di una maggiore efficacia del gioco. Sempre su quella fascia, giova ricordarlo, sotto la direzione di Mourinho, Eto’o svolgeva anche un prezioso compito di contenimento nella fase difensiva, che ora, non sempre, è solo parzialmente accennato. Il risultato è che lui segna molto di più, ma la squadra complessivamente ne soffre ed è molto più allungata.
Gli esempi che potrei fare non si limiterebbero solo a questi, perché ci sarebbero molte altre situazioni da analizzare in modo specifico, il tutto però in modo da arrivare sempre alla stessa conclusione: il rischio nel cambiare la posizione dei giocatori sul campo, anche se alcuni di loro sono bravi pure in ruoli diversi, è proprio quello di far saltare degli equilibri e infine di generare confusione, incertezze e dubbi in loro stessi. Questo la dice lunga sulla facilità delle critiche che si possono muovere ad un allenatore, che ha comunque, al di là della sua sapienza calcistica, mille e mille difficoltà nell’operare queste scelte.
Infine, tutte queste considerazioni presuppongono un ottimo rapporto tra i giocatori stessi, uno spogliatoio unito, disponibile al sacrificio, fortemente altruista e quindi possono rimanere del tutto teoriche, quando vi fosse invece disaccordo e mancanza di collaborazione da parte dei singoli giocatori.
Riguardo Leonardo ho sostenuto che è stato l’uomo giusto al momento giusto, perchè ha ridato motivazioni, ha risollevato la squadra, ha trovato la giusta empatia … e di questo ne sono ancora convinto, perché credo che i risultati fino alla serata del derby gli dessero ragione e non mi sento di cambiare opinione per via del risultato di due partite, anche se purtroppo fondamentali per la stagione dell’Inter.
Una sola critica posso muovergli: ho avuto l’impressione che Leonardo si sia in qualche modo “compromesso” con la vecchia guardia, costretto in qualche modo dalle circostanze stesse a dare spazio e preferenza a quei giocatori, che hanno vissuto da protagonisti le vittorie che tutti conosciamo. Motivare a parole non basta e probabilmente Leonardo ha dovuto anche dare loro fiducia, farli giocare e alla fine insomma,abbiamo visto che giocano sempre gli stessi, con pochissime varianti.
Infortuni e altri eventi di questa stagione hanno portato con sé delle emergenze, ma dove sono finiti i vari Obi, Coutinho, lo stesso Nagatomo e Mariga (quest’ultimo un centrocampista di valore, che ora pare voglia andarsene, perché all’Inter non gioca) ? In particolare Mariga e Obi secondo me potevano essere maggiormente utilizzati, così come lo stesso Coutinho, che tra l’altro avrebbe consentito a Sneijder di respirare un po’ in certi momenti dove è apparso sotto tono.
Abbiamo poi il caso inspiegabile di un Maicon che sembra aver recuperato la forma fisica, ma al contempo aver perso motivazioni e convinzione, quello spirito e quella grinta che gli hanno valso lo scorso anno il titolo di miglior difensore della champions league. Vederlo in simili condizioni, spesso rinunciatario e comunque discontinuo, pone il serio dubbio del suo utilizzo anche in me come tifoso. Sulla fascia destra, in mediana, era stato spesso utilizzato Thiago Motta e potremmo ricordare tanti gol nati dal gioco che spesso nasceva da questa disposizione in campo e forse, può essere che a Maicon sia mancato proprio questo apporto in particolare e ancor di più nella disposizione con tre attaccanti davanti, che lo tiene senz’altro più frenato nella sua azione. Lo stesso Thiago Motta, davanti alla difesa, non è stato all’altezza delle aspettative, perché troppo lento e impreciso nel distribuire il gioco e con troppi errori nella fase difensiva.
Una piccola conferma riguardo questa mia sensazione sulla considerazione di Leonardo per la “vecchia guardia” viene da quanto emerso l’altra sera, quando è stato reso pubblico che Cambiasso e Thiago Motta, pur in condizioni non ottimali, avevano voluto giocare la partita di coppa o, – non lo sappiamo – semplicemente si sono resi disponibili. Può essere che ci fosse nella rosa qualcuno più pronto, che oltre a star bene avrebbe dato l’anima in campo? Difficile rispondere.
Tutti queste considerazioni esprimono solo dei dubbi che, lo ripeto, potrebbero poi non trovare alcuna conferma nella realtà di uno spogliatoio che potrebbe essere unito o diviso, con problematiche sue particolari nei rapporti tra i vari giocatori, o altro ancora; tutte cose di cui può avere conoscenza solamente la società.
Quello che si può dire dall’esterno conta poco ed è solo la Società che può e deve, quantomeno tentare di capire, cosa è meglio fare.
Se considero tutti assieme questi problemi, non posso fare a meno di riflettere sulle difficoltà e le responsabilità di chi dirige una società come l’Inter. Ogni scelta ha alla sua origine tutta una serie di problematiche e di possibili soluzioni. Come riuscire a considerare tutto? Con quale coraggio scommettere ancora per. es. su un giocatore che magari non è andato bene nella stagione in corso?
Via dall’Inter nel prossimo mercato? Mi sembra fin troppo facile e semplice come soluzione.
Infatti è proprio in questo contesto che è fin troppo facile parlare di mercato, vedere in partenza Tizio, Caio e Sempronio, far arrivare uno o due giocatori più o meno importanti, o anche il presunto campione, su cui in fondo si gioca poi una nuova vera scommessa, perché il rendimento futuro non può assicurarlo nessuno , indipendentemente dal suo stesso valore. Il destino di una grande squadra è quello di pensare, decidere ed agire in fretta, perché da un certo momento in poi si gioca ogni tre giorni e sono limitati i tempi in cui puoi curare certi aspetti legati al rendimento dei singoli; ma i giocatori di una rosa costituiscono il patrimonio di una società, su di essi si è investito in tempo, in denaro, in risorse umane: vedere i loro nomi in certe liste di scambio che compaiono nelle trasmissioni sportive a volte mi sembra inverosimile e spero che quella che è comunque una rosa di giocatori importante e di livello mondiale non venga impoverita solo perché si vuole e si deve cambiare per forza qualcosa.
Ho troppa fiducia in Branca e company per pensare che questa rosa, che secondo me ha solo bisogno di qualche ritocco, debba invece al contrario essere rinnovata in gran parte, come vorrebbero alcuni (probabilmente tifosi di altre squadre) per migliorare o, come dicono questi, per essere rifondata (cioè rinnovata quasi totalmente) per aprire un nuovo ciclo … e via dicendo. Sono invece convinto che la rosa attuale dell’Inter rimanga tra le migliori e che sarebbe un peccato vedere andar via giocatori come Coutinho, Obi, Mariga ecc., che secondo me non possono essere giudicati per quello che è stata la loro partecipazione parziale a questa stagione e che credo possono ancora dimostrare il loro valore, se non addirittura “esplodere” (vd. l’esempio di Cavani al Napoli, che messo in una posizione diversa e a contatto con altri due giocatori con determinate caratteristiche, è oggi alla guida della classifica cannonieri, cosa impensabile fino all’anno scorso, quando era considerato comunque un buon giocatore, ma non ancora un campione).
Ribadisco quindi la fiducia nella squadra e nel suo staff tecnico, in tutti i suoi uomini e vorrei anche invitare la Società , per quanto possibile, a non esternare mai i propri veri interessi. Fa un certo effetto leggere che si deve comprare, ma per questo si devono vendere pezzi pregiati! Non sembra certo questo il miglior tipo di proclama per riuscire a vendere e acquistare bene, perché chi compra, sapendo che vuoi e devi vendere, farà di tutto per pagarti il meno possibile e chi vende, al contrario, alzerà al massimo il prezzo e in entrambi i casi si genereranno lunghe attese riguardo la disponibilità effettiva dei giocatori (tutte cose già successe), anche quella cosa importante nella fase di preparazione.
Concludo con un augurio sincero e forte per il prosieguo del Campionato e anche per la partita di ritorno in champions (la speranza è l’ultima a morire) e mi auguro che i nostri “uomini mercato” agiscano ancora con quella intelligenza, competenza e professionalità che ha già consentito all’Inter di raggiungere i livelli più alti del calcio mondiale".
Giacomo
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