"Gentile redazione, manca circa un mese alla fine della stagione, stagione piena di alti e bassi, stagione in cui con le unghie e con i denti siamo riusciti ad ottenere altri due titoli, in cui abbiamo sfiorato una rimonta incredibile prima di crollare sul più bello, in cui stiamo lottando per un secondo posto che significherebbe accesso diretto alla prossima Champions. Le vicissitudine vissute da questo gruppo ne hanno esaltato l'orgoglio e se siamo rimasti in piedi nonostante le gravi battute d'arresto è dovuto quasi esclusivamente a questo. Dubito però che si possa vivere intere stagioni solo sul filo dei nervi: ci vogliono freschezza atletica, motivazioni, organizzazione. E su tutti questi aspetti la società sarà tenuta a lavorare, se vorrà tornare a lottare per grandi obiettivi. E lavorare significa tornare ad investire sul mercato in maniera intelligente ma anche consistente e valorizzare la futura rosa con un tecnico che sappia schierarla in campo. Guarderò con estrema curiosità i cambiamenti che colpiranno il centrocampo: a mio avviso è lì che si deve operare maggiormente, abbiamo dei senatori dal grandissimo attaccamento ed orgoglio ma che non sono più eterni, anzi sempre più fragili fisicamente (Cambiasso: 4 infortuni; Stankovic: 4 infortuni, il più recente sabato), a cui si aggiungono Motta, che mai è stato un fulmine di guerra ed è sempre a rischio infortuni, e Kharja, un 29enne alla sua prima esperienza in una squadra di livello che dopo un inizio pimpante è andato sempre più calando. Incredibilmente, i giocatori quasi certi di andar via sono i più giovani e freschi, ovvero Obi e Mariga, che non hanno mai trovato spazio in questi mesi nonostante le difficoltà dei compagni di reparto. I nomi per rinforzare il centrocampo sono interessanti ma sono legati a doppio filo al solito discorso: l'Inter ha intenzione di investire in giocatori di prospettiva? Acquistare un giovane non significa necessariamente credere in lui, perchè perchè si riveli acquisto azzeccato va valutato sul campo e non solo fuori. Il nome di Sahin mi entusiasma ma qualora arrivasse, gli si dovrebbe dar tempo di integrarsi nell'ambiente, nel nuovo campionato e nei meccanismi di squadra. Andrea Poli della Samp è un mio pallino da oltre un anno, ma gli si darebbe davvero lo spazio di cui avrebbe bisogno per far sì che rappresenti una pedina per il futuro? E questo discorso vale per qualsiasi altro giovane emergente, da M'Vila a Javi Martinez a Juraj Kucka. Qualsiasi giocatore che non si chiami Fabregas o Schweinsteiger, ecco. Per quel che riguarda la difesa, occorre probabilmente un laterale (vista la scontata partenza di Maicon): Van der Wiel o Isla a mio avviso sarebbero buone soluzioni (Danilo si sta affermando da centrocampista). E almeno un attaccante: si fa un gran parlare di Tevez, addirittura circolano voci su un presunto accordo sulla base di 7 milioni netti, e se fosse vero, sarebbe a rischio la posizione di Eto'o. Diciamo che preferisco aspettare l'estate per capire cosa ci sia di vero, prima di giudicare. Dò invece per scontata la permanenza di Sneijder, anche alla luce delle recenti dichiarazioni di Wesley e del suo agente, anche se non sono ancora del tutto tranquillo.
La chiosa finale la dedico all'allenatore. Premetto che non ho nulla contro Leo, ha ridato entusiasmo all'Inter dopo i mesi bui della gestione Benitez, ha dato il "la" ad una rimonta incredibile, ha ricompattato lo spogliatoio. Ma. C'è un grosso ma. Nel momento clou, si è dimostrato totalmente inadeguato. La squadra era sfinita, è verissimo, ma era sfinita anche perchè non ha voluto saperne di attuare un po' di turnover; non ha saputo dare un'organizzazione difensiva come si deve alla squadra (ho visto talmente tanti gol a difesa schierata da poterne una lista); ha avuto la strampalata idea di invertire le posizioni di Motta e Cambiasso, causando una mancata copertura difensiva al centro e una carenza d'ossigeno nell'argentino. In generale Leo mi sembra buon motivatore, capace di prevalere su squadre meno forti con la forza e l'orgoglio dei giocatori, ma che manchi totalmente nello studio tattico dell'avversario, improvvisando mosse suicide (il 4-2-3-1 nel derby ne è manifesto) e non dando mai la sensazione di saper trovare una contromisura. Purtroppo non si può neanche dire che non gli sia già successo, perchè al Milan gli capitavano le stesse identiche cose. Leonardo è un grande dirigente, che di calcio ne capisce tanto, ma di tattica ne sa veramente ben poco (il solo fatto che prediliga ancora il regista basso per me è indicativo, è una soluzione ormai obsoleta in qualsiasi campionato). Personalmente ritengo che affidare a lui la guida tecnica per l'anno prossimo sia un vero e proprio suicidio. Sarebbe una vera e propria operazione simpatia, ma per gli avversari".

Roberto

Sezione: Visti da Voi / Data: Mar 26 aprile 2011 alle 16:28
Autore: Redazione FcInterNews
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