L'interessamento dell'Inter per Crisitano Biraghi è da leggere, secondo Tuttosport, nella logica dell’italianizzazione dello spogliatoio voluta da Beppe Marotta. Il dirigente varesino, infatti, è convinto che questa formula possa che portare benefici agli equilibri in squadra, non è un caso che i trionfi degli anni juventini, a partire dal triennio con Conte allenatore,  sono germogliati grazie allo zoccolo duro composto dai vari Buffon, Del Piero, Chiellini, Bonucci e Marchisio. L’amministratore delegato nerazzurro - pienamente supportato nell’idea dallo stesso Conte - vuole traslare il modello anche a Milano: ecco spiegati gli acquisti di Sensi e Barella, la conferma di Bastoni e la valorizzazione di Esposito. In rosa, qualora dovesse arrivare anche Biraghi, sarebbero ben dodici i giocatori autoctoni: Padelli, Berni, Ranocchia, Bastoni, D’Ambrosio, Gagliardini, Barella, Sensi, Candreva, Politano ed Esposito (Dimarco, oggi ancora in rosa, dovrebbe partire considerato l’arrivo di un altro esterno sinistro). Un numero che riporta indietro il nastro dei ricordi al biennio Lippi e alla stagione 2000-01 quando di stanza ad Appiano c’erano Di Biagio, Vieri, Cirillo, Ferrari, Serena, Brocchi, Macellari, Ballotta, Ferrante, Pirlo, Robbiati e Colombo. Però in quella squadra solo Di Biagio e Vieri erano titolari fissi, con Cirillo-Ferrari a giocarsi un posto in difesa. Ben più incoraggiante quanto fatto dall’ultima Inter marcatamente azzurra, quella guidata da Hector Cuper nel 2002-03 quando erano undici gli italiani agli ordini dell’Hombre vertical: quell’anno l’Inter sarebbe arrivata seconda in campionato e in semifinale di Champions, risultati che farebbero gridare al miracolo nel primo anno di gestione Conte. 

Sezione: Rassegna / Data: Mer 14 agosto 2019 alle 09:45
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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