A molti interisti e non le lacrime di Mauro Icardi sabato sera hanno ricordato quelle di Ronaldo il 5 maggio 2002. Un dettaglio su cui si concentra stamane anche l'edizione di Tuttosport, sottolineando che con quella reazione sincera Maurito "ha dimostrato di incarnare profondamente l’interismo, come negli ultimi anni era riuscito soltanto Javier Zanetti". Da cui ha ereditato la fascia, dopo il breve interregno di Andrea Ranocchia, e l’abitudine di onorarla nelle partite più importanti. Come accaduto sabato quando non si è vergognato di piangere davanti a ottantamila persone e a milioni di tifosi che seguivano in televisione. Un'emozione pura che testimonia l'attaccamento alla maglia dell'argentino: non a caso, sotto traccia, il suo entourage sta lavorando al rinnovo fino al 2022 con annesso innalzamento della clausola rescissoria a 160 milioni e adeguamento dell’ingaggio fino ad arrivare a 7 milioni (Wanda però, al momento, punta ad alzare la posta fino a 8 milioni, vale a dire 16 per il club, pari al 10% della clausola). La tranquillità di Ausilio è quella di tutto l'ambiente nerazzurro: Icardi - che proprio in questi mesi sta ristrutturando casa - non vuole lasciare il club almeno finché non avrà vinto qualcosa da capitano per rendere ancora più scintillante quella fascia che porta al petto. La fascia che è stata di Javier Zanetti. 

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Sezione: Rassegna / Data: Lun 30 aprile 2018 alle 10:15
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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