Il grande dubbio nella lunghissima giornata che porterà l’Inter a San Siro è legato a Stevan Jovetic. Il montenegrino negli ultimi allenamenti è apparso evidentemente con le gomme scariche, il che non è il massimo per affrontare una gara fondamentale com’è quella con la Juventus. L’idea di Mancini è quella di partire con un 4-3-3 che possa diventare un 4-5-1 e, in tal senso, gli serve gente con gamba e capacità di sacrificio, qualità che non può garantire un Jovetic a mezzo servizio, almeno dall’inizio. D’altra parte però c’è il peso specifico che rappresenta il giocatore per l’Inter: con Jo-Jo in campo, i nerazzurri hanno conquistato 5 vittorie nelle prime 5 gare di campionato, senza di lui è arrivato un punto in due partite e anche un Jovetic menomato può garantire la giocata decisiva. Oggi Mancini valuterà costi e benefici riguardo a un suo utilizzo o meno ma Biabiany - a differenza del collega - ieri è apparso pimpantissimo e il fatto che sia stato provato con continuità in queste due settimane può essere un indizio sul suo possibile utilizzo. 

La sorpresissima potrebbe invece essere rappresentata da Rey Manaj. Un azzardo solo per chi non conosce Roberto Mancini, allenatore che nel 2008, in piena bagarre scudetto, si affidò a Balotelli per rivitalizzare una squadra sfibrata dopo l’euro-eliminazione con il Liverpool. Il ragazzotto albanese piace moltissimo al Mancio: dimostrazione di questo sono i continui input dati a Manaj in allenamento ma pure la scelta di puntare su di lui e non su Ljajic a Genova quando - non va dimenticato - l’Inter doveva rimontare un gol. L’impatto sul match dell’ex attaccante della Cremonese è stato importante e lo sarebbe stato di più se gli fosse stato fischiato un rigore poco prima del gong. Paradossalmente, pure la polemica a distanza con De Biasi, è stata vista dall’allenatore come un segno di personalità.

Sezione: Rassegna / Data: Dom 18 ottobre 2015 alle 11:04 / Fonte: Tuttosport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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